Sfruttamento prostituzione, estorsione, truffa e Rdc indebito, 5 arresti [Video]

Sfruttamento prostituzione, estorsione, truffa e Rdc indebito, 5 arresti [Video]

Sfruttamento prostituzione, estorsione, truffa e Rdc illegittimo, 5 arresti [Video]

La Squadra mobile e la Guardia di finanza di Perugia, con il coordinamento della Procura della Repubblica diretta da Raffaele Cantone, hanno spezzato le reni ad una organizzazione malavitosa romena. 5 gli arrestati, due dei quali in carcere e tre ai domiciliari come disposto dal Gip di Perugia, su richiesta della Procura per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, estorsione, truffa ai danni dello Stato, nonché per indebita percezione del reddito di cittadinanza.

L’operazione — che ha interessato le province di Perugia, Roma, Milano, Pavia, Lodi, Ferme e Mantova — è stata condotta dalla Squadra Mobile e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Perugia. In supporto anche le unità delle Squadre Mobili e della Guardia di Finanza territorialmente competenti nonché del Reparto Prevenzione Crimine Lombardia della Polizia di Stato,

Le indagini

Le attività investigative erano state avviate nel mese di agosto del 2020 dalla Squadra Mobile di Perugia a seguito della denuncia di un tentativo di estorsione realizzato da tre rumeni, ai danni di un cittadino italiano. L’uomo, dopo aver incontrato una loro connazionale all’interno di un’abitazione privata del capoluogo, si era appropriato della somma di 900 curo, rinvenuta in un borsello da donna all’uscita dello stesso appartamento. Di lì a poco, era diventato il bersaglio del gruppo che pretendeva — minacciandolo anche di morte — la restituzione della somma di 3,000,00 curo.

La scoperta della banda di rumeni

I successivi sviluppi hanno consentito di acquisire gravi indizi circa l’esistenza di un sodalizio, attivo a Perugia, e composto da uomini e donne, tutti provenienti dalla regione di Slatina – area meridionale della Romania. Il gruppo era dedito allo sfruttamento della prostituzione di giovani donne rumene.  L’organizzazione, in particolare, reclutava le ragazze in Romania, spesso legate anche sentimentalmente ai componenti della banda, organizzando e favorendo il loro ingresso in territorio italiano, per poi obbligarle a prostituirsi, con minacce e violenze. Le indagini hanno consentito di ricostruire numerosi episodi di violenza fisica e psicologica perpetrati dai componenti del sodalizio criminale nei confronti delle donne. Episodi che, per lo più, si verificavano quando le giovani si rifiutavano di lavorare o ricavavano dalla loro attività somme giudicate insufficienti.

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Raffaele Cantone

Il guadagno ottenuto dallo sfruttamento delle donne e risultato molto significativo – nell’ordine di migliaia di euro al giorno – ed e stato sistematicamente incamerato dai componenti della banda.

Dalla violenza alla prostituzione su strada

L’attività che le vittime erano costrette a praticare si svolgeva, di giorno, all’interno di abitazioni prese in affitto, anche attraverso la “pubblicizzazione” su siti internet. E di notte, lungo alcune le arterie stradali della città. Lì, gli indagati, gestivano in maniera organizzata le aree ove le ragazze sostavano, intervenendo all’occorrenza per dirimere controversie tra di loro, imponendo una condizione di assoggettamento assoluto.

Stesso provvedimento restrittivo anche per altri sei cittadini rumeni, attualmente irreperibili sul territorio nazionale, le cui ricerche saranno estese anche all’estero, attraverso le previste procedure di legge.

I membri del gruppo vivevano da nababbi

Nello stesso contesto investigativo il GICO del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia ha svolto, parallelamente su delega della Procura diretta da Raffaele Cantone, specifici accertamenti patrimoniali nei confronti dei soggetti facenti parte del gruppo. Il loro regime di vita tradiva una elevata disponibilità economica a fronte dell’assenza di fonti reddituali ufficiali.

Avevano, Porsche, Mercedes, Audi e Bmw

I soggetti, infatti, risultavano avere la disponibilità di numerose auto di lusso (Porsche, Mercedes, Audi e Bmw} nonché di immobili e terreni in Romania, come accertato attraverso i canali di cooperazione internazionale.

E avevano anche il reddito di cittadinanza

Tutto questo sebbene avessero avuto tra l’altro, accesso al beneficio del reddito di cittadinanza. In pochi mesi avevano indebitamente incamerato oltre 22 mila euro, somma che sarebbe  ulteriormente lievitata senza la tempestiva comunicazione all’INPS.

Sequestro preventivo pari a 256mila euro

All’esito delle indagini patrimoniali, il Gip ha disposto il sequestro, anche nella forma equivalente, dei beni nella disponibilità degli indagati, al fine di ripristinare il danno procurato alle casse erariali nonché di 8 autoveicoli, per un valore di 256miula euro, da ritenersi il frutto dell`attività di sfruttamento della prostituzione.


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