Scuole chiuse fino al 14 febbraio, al via i tamponi anche ai più piccoli

Imbusta una mascherina e mandala al Ministero dell’Istruzione

Scuole chiuse fino al 14 febbraio, al via i tamponi anche ai più piccoli

Scuole chiuse a Gubbio, Magione, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Piegaro, Città della Pieve, Panicale, Castiglione del Lago, Fratta Todina (anche asili), Deruta, Collazzone, Marsciano, Torgiano, Perugia, Corciano, Bevagna, Montefalco, Valtopina, Foligno (anche asili), Spello, Nocera Umbra, Gualdo Cattaneo, Trevi, Amelia. Rimango aperte a Lugnano in Teverina, Calvi dell’Umbria, Attigliano, San Venanzo, Montegabbione e Sellano. E’ quanto annunciato ieri dall’Anci al termine della riunione in videoconferenza con i sindaci dei 31 comuni coinvolti.

Sulla base della lettera del Servizio Igiene e Sanità Pubblica Territoriale (Isp) che fornisce indicazioni “cogenti” e che sta arrivando ai 31 Comuni che presentano una maggiore incidenza di casi Covid, i Sindaci in questione hanno deciso di emanare ordinanza di inibizione delle attività didattiche in presenza per le scuole primarie e secondarie di I e II grado, per 14 giorni. La lettera dell’Isp fa seguito a una precedente missiva della presidente Tesei e alla relazione del Comitato tecnico scientifico già pervenuti ai Sindaci nei giorni scorsi.

Nella lettera dell’Isp si legge che “in considerazione del progressivo diffondersi del Covid-19 sul territorio, tenuto conto che tale diffusione determina un grave rischio per la salute pubblica, si richiede l’emissione di provvedimento ordinativo contingibile ed urgente finalizzato all’adozione delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19”, fra cui, appunto, la sospensione dell’attività didattica.

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All’incontro hanno preso parte anche il direttore Dario e il commissario D’Angelo i quali hanno ribadito “la necessità dei provvedimenti anche a scopo preventivo, considerato il tasso di propagazione molto elevato dell’infezione”. Per quanto riguarda i comuni sotto i 5mila abitanti, il direttore Dario ha assicurato che “sarà effettuata un’analisi di contesto con evidenza delle specifiche misure di gestione della situazione epidemica da condividere con il Sindaco”.

“I sindaci – commenta il presidente f.f. di Anci Umbria, Michele Toniaccini – hanno evidenziato che qualora le condizioni epidemiologiche dovessero consentirlo, e in accordo con le autorità sanitarie locali, si potrà procedere a una revisione del provvedimento. Inoltre, è stato anche chiesto che ci siano maggiori controlli sui territori, oltre a quelli effettuati dalla Polizia Municipale, per non vanificare le misure restrittive adottate con grande senso di responsabilità e con spirito di collaborazione fra enti e istituzioni diversi, con l’unico interesse di tutelare la salute dei cittadini, agendo non solo per contenere la curva epidemiologica, ma anche a scopo preventivo”.

L’Umbria presenta attualmente una differenziazione del contagio da Covid tra la provincia di Perugia, dove è più elevato, e quella di Terni che “ha richiesto misure di contenimento mirate a livello territoriale”. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Covid Massimo D’Angelo. Sottolineando che questo fenomeno “si è evidenziato negli ultimi giorni e da cosa dipenda tale differenza è ancora in fase di studio. Tutti gli studi hanno finora dimostrato che i momenti aggregativi in particolare dei giovani favoriscono la diffusione del virus – ha detto D’Angelo – e quindi è necessario limitarli. Per questo si è ritenuto necessario chiudere le scuole in presenza nei comuni dove maggiore è il rischio di contagio. In particolare per limitare i rischi legati al pre e post lezioni. A nessuno piace chiudere le scuole ma è stato necessario”. Il commissario ha quindi ribadito che “anche le caratteristiche del virus sono oggetto di attenzione, mediante il sequenziamento da parte dell’istituto superiore di sanità”.

Per quanto riguarda i comuni della provincia di Terni, il sindaco di Amelia, Laura Pernazza, ha emanato un’ordinanza che inibisce la didattica in presenza per le scuole elementari, medie e superiori da domani, 2 febbraio, fino a lunedì 15.  Lugnano in Teverina, Calvi dell’Umbria, Attigliano, San Venanzo e Montegabbione confermano invece il mantenimento delle attività didattiche nelle scuole. Lo hanno deciso i sindaci, rispettivamente Gianluca Filiberti, Guido Grillini, Leonardo Fazio, Marsilio Marinelli e Fabio Roncella.

“Il nostro comune – afferma il sindaco di Lugnano in Teverina Filiberti – essendo con popolazione al di sotto dei 5000 abitanti ha attualmente solo 4 contagi. Il dato di incidenza riportato nel verbale del Comitato Tecnico Scientifico evidenzia quindi una situazione in questo momento sotto controllo”.

“La situazione nel nostro comune, in rapporto al numero di abitanti e all’evoluzione dell’epidemia prefigura uno scenario di non criticità e pertanto anche una condizione rassicurante per quanto riguarda le attività scolastiche che rimangono aperte”, dichiara il sindaco di Calvi Grillini.

Il primo cittadino di Attigliano, Fazio, sottolinea che al momento ci sono due cluster famigliari nei quali si concentra il 100 per cento degli undici positivi ma che nelle scuole non si è registrato alcun caso di covid-19. “Per tale ragione possiamo mantenere aperti i plessi scolastici”, dichiara.

“Scuole aperte anche a San Venanzo – rende noto il sindaco Marinelli – abbiamo solo 11 casi totali, di cui 7 in un unico nucleo famigliare. La situazione è sotto controllo e non ci sono motivazione fondate per sospendere le attività didattiche”.

“Abbiamo rendicontato la situazione al comitato tecnico-scientifico e alla Asl e sulla base dei numeri relativi al contagio abbiamo convenuto che le scuole si possono tenere aperte”, spiega il sindaco di Montegabbione Roncella. “Il rapporto contagi-numero di abitanti è molto contenuto al momento e nelle scuole non risultano casi di positività”.


Si allarga la platea della popolazione studentesca che potrà essere sottoposta a test antigenico rapido nelle farmacie umbre aderenti. E’ stata infatti implementata la campagna di testing avallata dalla Regione Umbria dopo l’accordo con le associazioni delle farmacie pubbliche e private convenzionate, che in primis prevedeva la possibilità di effettuare test gratuiti a studenti e personale delle scuole secondarie di secondo grado dell’Umbria. Nell’ottica del rafforzamento dello screening particolarmente mirato al mondo della scuola, da mercoledì 3 febbraio 2021 anche studenti e corpo docente e non docente delle elementari e delle medie, potrà sottoporsi a test rapido gratuito, su base volontaria, in farmacia.

L’elenco delle farmacie aderenti all’iniziativa è consultabile sul sito www.umbria.federfarma.it e sulla pagina Facebook ufficiale di Federfarma Umbria. Va ricordato che il test si svolge previo appuntamento da prendere con la farmacia e previa compilazione di un modulo di autocertificazione. I privati cittadini possono svolgere invece il test a pagamento sempre senza ricetta medica ma con autocertificazione da presentare in farmacia. La comunicazione di esito negativo viene trasmessa direttamente via email all’interessato, mentre in caso di positività è inviata anche al medico di medicina generale che potrà prenotare il tampone molecolare presso i servizi di igiene e sanità pubblica della Regione.

“Pensiamo che la campagna di testing per gli studenti e più in generale per la popolazione sia particolarmente importante – commentano i presidenti di Federfarma Umbria Augusto Luciani, di Federfarma Perugia Silvia Pagliacci e Federfarma Terni Maurizio Bettelli -. Le farmacie con la loro rete capillare in grado di abbracciare tutto il territorio si sono messe a disposizione per dare un prezioso contributo nell’ottica della strategia di contenimento del Covid-19”. Intanto l’aggiornamento sulla campagna di testing effettuata in farmacia, parla di quasi 20 mila test antigenici rapidi (per la precisione 19.822). Di questi 13.627 riguardano la popolazione studentesca e 6.446 i privati cittadini (eseguiti anche 109 test sierologici). Le comunicazioni di esito positivo sono 277: di queste 96 tra la popolazione studentesca, 172 tra i privati e 9 tra i sierologici.

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