Sciame sismico sull’Appennino, apprensione anche in Umbria

Una sequenza sismica ha interessato il centro e nord Italia

Sciame sismico sull'Appennino, apprensione anche in Umbria

Sciame sismico sull’Appennino, apprensione anche in Umbria

Sciame sismico – L’Umbria è stata interessata da una sequenza sismica, con scosse che hanno raggiunto una magnitudo di 3.5 a Spoleto. Le precauzioni sono state messe in atto, con la chiusura preventiva delle scuole per garantire la sicurezza.

In una serie di giorni tesi, la Val Baganza, provincia di Parma, è stata scossa da uno sciame sismico, portando apprensione e qualche momento di paura nella comunità. La scossa più intensa, di magnitudo 4.2, ha distintamente colpito la zona a mezzogiorno, arrivando ad essere avvertita anche nella città di Parma senza causare danni evidenti. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato oltre 120 scosse dal 7 febbraio, focalizzandosi principalmente nei comuni di Langhirano, Calestano e Fornovo di Taro.

A Parma, la scossa di magnitudo 4.2 è stata percepita chiaramente, incluso ai piani bassi degli edifici. Il sindaco Michele Guerra ha reagito immediatamente, attivando l’Alert System per mantenere la popolazione informata e in uno stato di vigilanza. Nei comuni di Felino, Marzolara e Calestano, vicino all’epicentro identificato, i residenti sono scesi in strada per alcuni minuti, anche negli edifici pubblici. Il sindaco di Calestano, Francesco Peschiera, ha confermato la rapidità della scossa, specificando che, per fortuna, al momento non sono stati segnalati danni significativi. Tuttavia, la comunità rimane in pre-allerta.

L’Ingv ha sottolineato che l’area coinvolta nella sequenza sismica ha una storia sismica ben nota e che eventi simili sono stati documentati in passato, anche con magnitudo più elevata. Sequenze di questo tipo sono comuni nell’Appennino settentrionale e in molte altre regioni d’Italia. Statisticamente, molte di esse si risolvono nel giro di pochi giorni o settimane, ma in alcuni casi possono perdurare, soprattutto se si manifesta una scossa più intensa.

La zona coinvolta, con una pericolosità sismica media, si trova nelle vicinanze di aree caratterizzate da una pericolosità molto alta, come la Val di Taro e la Garfagnana nell’Appennino settentrionale. Mentre l’Ingv monitora attentamente la situazione, la comunità rimane in allerta, consapevole dell’incertezza che può derivare da eventi sismici.

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