![tavernacce Ronde notturne a Perugia nord, cittadini in auto difendono la loro Terra](https://www.umbriajournal.com/wp-content/uploads/2018/03/tavernacce-678x381.jpg)
Ronde nelle notte Perugia nord cittadini in auto difendono la loro Terra
di Marcello Migliosi
PERUGIA – Quattro o cinque auto sempre in giro, una decina di persone sempre disponibili, turni e contro turni dall’imbrunire in poi. Solfagnano Parlesca, Tavernacce, Resina, Sant’Orsola, Ponte Pattoli e Casa del Diavolo, ma di sicuro ce ne saremo scordate qualcuna. Sono le frazioni a Nord di Perugia, territorio da noi ribattezzato “non man’s land”. Furti, tentativi di furti, sopralluoghi da parte di malviventi o presunti tali, pronto a colpire appena se ne presenti l’occasione.
Neanche fosse una periferia suburbana di una grande metropoli. Ma quei territori, visitateli se non l’avete già fatto, sono la rappresentanza più vera, quella rimasta, della “peruginità“.
Gente affezionata alle proprie radici, sono uomini, ragazzi, padri di famiglia e anche coraggiosissime donne che la sera si rendono disponibili per passare al setaccio – con occhio attento – le campagne, le strade, i vicoli dei paesi…tutto quanto possa servire per proteggersi da potenziali malintenzionati.
E di storie brutte ne abbiamo raccontante nel corso di questi anni, ma anche di episodi di criminalità diffusa. Quei reati che “snervano” che non ti fanno addormentare sereno, che ti fanno stare in tensione pensando di aver lasciato sola una mamma anziana oppure una persona malata.
Chi colpisce, prevalentemente di notte – ma non è detto – non ha riserve né riguardo per niente e nessuno. Ruba, razzia e sfascia tutto quatno può.
Le forze dell’ordine si sono mosse, si cominciano, durante la notte, a vedere i lampeggianti. Questo non è poca cosa, ma non basta. Il territorio da tenere sotto controllo è amplissimo, e allora loro continuano ad organizzarsi da soli.
WhatsApp – la app di messaggio istantaneo – è di grandissimo aiuto. Sono organizzati, si mandano targhe sospette, foto, testi e audio, Bellissimo è sentirli parlare in quel dialetto perugino che ha accompagnato, un po’, l’infanzia di tutti coloro che, fino ad Ospedalicchio di Bastia Umbra compresa, risentono dell’inflessione del vernacolo perugino.
Quel perugino che era del Bordo d’Oro, quel perugino che sentivi parlare in via del Bulagaio o in quelle vie di perugia dove le radici – oramai scomparse – qualche volta provano a mettere piccoli germogli.
Tutte le sere sono lì, smartphone alla mano a controllare la loro terra. Una terra bella, una campagna che rifulge d’estate e che è bella anche d’inverno. Paesi lontani e vicini dalla Città, dall’Acropoli…popolazioni che, però, tengono nel loro dna il pedigree del Perugino doc, quelle persone pronte ospitali, disponibili che meritano l’attenzione da parte delle istituzioni.
Noi, per quanto ci riguarda, ci siamo stati non appena Giuseppe Castelli – ex Squadra mobile della questura di Perugia – ci ha coinvolti.
Ci siamo resi conto, via via, di quanto grave e pesante fosse il problema. E di quanto fosse difficile, nel silenzio assordante della stampa, far prevenzione e vivere sereni in quei luoghi. Loro non mollano e noi non molliamo con loro.
Buon lavoro
P.s.: non mettiamo né orari né tragitti precisi, non vorremmo rovinare la “sorpresa” eh :lol:
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