Rompe i denti alla figlia, condannato padre per violenza

La vicenda tra denunce incrociate, lesioni e nuove indagini

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Rompe i denti alla figlia, condannato padre per violenza

Rompe i denti – Un uomo di 70 anni è stato condannato a un anno di reclusione per aver colpito con due pugni la figlia durante una lite familiare nel 2017. L’episodio si è verificato nella vecchia casa coniugale, dove le tensioni erano già alte a seguito di una separazione conflittuale e di decisioni giudiziarie controverse. L’uomo aveva inflitto alla figlia, oggi 48enne, un danno permanente alla masticazione a causa dei colpi al volto. Lo scrive oggi il Messaggero dell’Umbria.

Secondo quanto ricostruito in tribunale, la lite è avvenuta il 30 maggio 2017. La donna, accompagnata dalla madre, si era recata nella casa per recuperare effetti personali, trovandovi il padre e un’amica. In pochi minuti, l’atmosfera tesa è degenerata in uno scontro fisico che ha coinvolto tutte le persone presenti.

Le lesioni riportate dalle parti in causa sono state significative: l’uomo ha subito escoriazioni e un’irritazione oculare con una prognosi di 4 giorni, l’ex moglie ha riportato traumi al volto e alle mani con una prognosi di 25 giorni, mentre la figlia ha subito gravi danni dentali, tra cui una sublussazione degli incisivi, evolutasi in necrosi e compromettendo la funzione masticatoria.

Il giudice Loretta Internò, oltre alla condanna per l’uomo, ha disposto ulteriori accertamenti per lui e l’amica presente, ipotizzando reati come falsa testimonianza, favoreggiamento e calunnia.

La vicenda è stata complicata da una rete di denunce incrociate tra i membri della famiglia. Le donne, inizialmente imputate per le lesioni subite dall’uomo, sono state assolte con la motivazione della legittima difesa. L’avvocato Alessandro Cannevale, difensore delle due donne, ha sostenuto con successo questa tesi, mentre la richiesta di risarcimento di 120mila euro avanzata dall’avvocato di parte civile Chiara Lazzari sarà valutata in sede civile.

Non è la prima volta che questa famiglia è al centro di vicende legali. La separazione tra i coniugi aveva portato a una decisione particolare da parte del giudice: l’assegnazione della casa coniugale all’ex marito, con il diritto della donna di accedere ad alcune stanze. L’uomo aveva però cambiato le serrature, ostacolando l’accesso della ex moglie, azione per cui era stato condannato a 8 mesi di reclusione in primo grado. Tuttavia, la Corte d’Appello ha successivamente assolto l’uomo, ritenendo che il cambio delle serrature non costituisse reato.

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