Rifiuti, rapporti tra Ecocave e Sogepu, le indagini vanno avanti

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Rifiuti, rapporti tra Ecocave e Sogepu, le indagini vanno avanti

Scatoloni di documenti cartacei ed informatici sono stati acquisiti dalla Guardia di Finanza che sta indagando sui rapporti tra Sogepu ed Ecocave, ora Ece. L’indagine, coordinata dal procuratore Raffaele Cantone, dovrà ricostruire i rapporti intercorsi tra gli amministratori delle due società. A riportare la notizia sono i quotidiani locali dell’Umbria.

Ece e Sogepu hanno formato la Sogeco (51 per cento Ece e 49 % Sogepu) per gestire l’appalto da 315 milioni (per 15 anni) dei rifiuti per 14 Comuni di Altotevere (Città di Castello è il cuore) e fascia appenninica.

Dalle indagini emergerebbe che la società Ecocave (Ece) avrebbe pagato all’amministratore di Sogepu alcune consulenze sulla cui natura e regolarità sono in corso accertamenti.

Le ipotesi di reato che si potrebbero configurare a vario titolo, vanno dalla corruzione, agli atti contrari ai doveri di ufficio e abuso di ufficio. La vicenda è avvolta da strettissimo riserbo e non sono giunte al momento comunicazioni ufficiali dalle forze dell’ordine sullo stato delle indagini e sui soggetti coinvolti.

Il Comune di Città di Castello è azionista al 90% di Sogepu. Tra i partiti della maggioranza sarebbe emersa la volontà di chiedere all’amministratore unico di Sogepu di fare un passo indietro. Nessun partito ha diramato note ufficiali attorno al caso Sogeco.

Sogeco, la nuova società di raccolta rifiuti, era diventata operativa il primo gennaio 2023 con l’aggiudicazione definitiva della gara. Nel 2021 il Consiglio di Stato aveva confermato la correttezza della gara d’appalto quindi Sogeco è stata autorizzata ad operare nei 14 comuni dell’Alta Umbria.

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