Richiesta di condanna a 6 anni per Patrizia Pinheiro Duarte nel caso De Paoli, processo si riapre
La Procura di Perugia ha chiesto sei anni di reclusione per l’imputata accusata dell’omicidio di Samuele De Paoli, avvenuto nel 2021. Patrizia Pinheiro Duarte è accusata di omicidio preterintenzionale per la morte di Samuele De Paoli, un ventunenne ritrovato senza vita all’alba del 28 aprile 2021 in una zona periferica di Sant’Andrea delle Fratte, a Perugia. La richiesta di condanna a sei anni è stata avanzata dal procuratore generale di Perugia, Sergio Sottani, al termine della sua requisitoria nel processo d’appello. La Procura generale ha avocato a sé il caso dopo la precedente richiesta di archiviazione da parte della Procura ordinaria.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, De Paoli sarebbe morto a seguito di una colluttazione avvenuta con Pinheiro Duarte. L’accusa sostiene che la vittima sarebbe stata strozzata durante una lite, innescata all’interno di un’auto, che si sarebbe poi spostata all’esterno. La difesa di Pinheiro Duarte, però, ha sempre sostenuto che la morte di De Paoli sia avvenuta per legittima difesa, respingendo l’idea che l’accusata abbia intenzionalmente provocato la morte del giovane.
Durante la prima fase del procedimento giudiziario, il giudice per le indagini preliminari aveva assolto l’imputata, concludendo che non ci fossero prove sufficienti per dimostrare un atto volontario di omicidio. Tuttavia, la Procura generale ha richiesto una riformulazione della sentenza, sostenendo che la decisione del giudice si basi su conclusioni non supportate da sufficienti elementi scientifici. Sottani ha inoltre richiesto che vengano effettuate integrazioni probatorie, necessarie per chiarire con maggiore precisione la dinamica dei fatti che hanno portato alla morte di De Paoli.
L’avvocato Marilena Mecchi, legale della famiglia De Paoli, ha richiesto una condanna per omicidio volontario, ritenendo che l’imputata abbia agito in maniera consapevole durante la colluttazione. In alternativa, ha chiesto che l’accusa venga qualificata come omicidio preterintenzionale, sostenendo comunque che l’assoluzione di primo grado non sia giustificata.
Dall’altro lato, la difesa di Pinheiro Duarte, rappresentata dall’avvocato Francesco Gatti, ha chiesto alla Corte d’Appello di confermare l’assoluzione emessa durante il primo processo. La difesa ha sottolineato che le perizie medico-legali, realizzate in precedenza, confermano che la condotta della sua assistita è stata esclusivamente difensiva. Gli avvocati della difesa hanno inoltre fatto notare che l’assunzione di cocaina da parte di De Paoli potrebbe aver avuto un ruolo determinante nel decesso, complicando la lettura delle cause della morte.
Il 27 novembre 2024 è fissata l’udienza in cui verranno esaminati in contraddittorio i periti coinvolti nel caso. Quattro esperti medici, tra cui il professor Mauro Bacci e il dottor Sergio Scalise Pantuso per la Procura, e il professor Vittorio Fineschi e il professor Aniello Maiese per il Tribunale, testimonieranno nuovamente. La difesa si è mostrata tranquilla rispetto a questa fase processuale, ribadendo che le conclusioni dei periti confermano che l’azione di Pinheiro Duarte sia stata puramente difensiva e che l’assoluzione del primo grado sia fondata.
La discussione finale è prevista per il 22 gennaio 2025, data in cui la Corte d’Appello, presieduta dal giudice Paolo Micheli, dovrà prendere una decisione definitiva sul caso.
Commenta per primo