Resta in carcere l’aggressore di Terni Gip convalida il fermo

"Il 47enne cubano accusato di attacco con machete a Luca Bruschini

Omicidio volontario aggravato Luca Bruschini morto dopo 4 mesi

Resta in carcere l’aggressore di Terni Gip convalida il fermo

Resta in carcere – Sotto stretta osservazione nel penitenziario di Sabbione, il 47enne cubano Osiel Mancha Pereira, accusato di aver aggresso l’imprenditore Luca Bruschini con un machete a Terni, vedrà respinta la richiesta di affidamento a una struttura sanitaria. La decisione è giunta dopo l’udienza con il Gip Chiara Mastracchio, la quale ha convalidato il fermo e ordinato la custodia in carcere.

Nel contesto dell’aggressione che ha lasciato l’imprenditore Luca Bruschini in condizioni critiche, Osiel Mancha Pereira è rimasto in carcere a Sabbione, vigilato attentamente dal personale di polizia penitenziaria. La richiesta del suo legale di affidarlo a una struttura sanitaria è stata respinta dal Gip Chiara Mastracchio.

Durante l’udienza, l’accusato ha presentato una versione confusa degli eventi avvenuti venerdì sera presso il parcheggio della Ternicolor, l’azienda di proprietà della famiglia Bruschini. Mancha Pereira, precedentemente seguito dai servizi psichiatrici, ha dichiarato di non ricordare nulla dell’aggressione, affermando che il conflitto è scaturito dalla sua convinzione di essere oggetto di pedinamenti orchestrati da Bruschini e alcuni colleghi. Una supposta trama che, nelle settimane precedenti, l’uomo aveva condiviso con diverse conoscenze, sostenendo di essere vittima di un complotto con prove false.

Dopo un iniziale alterco, Mancha Pereira ha sostenuto che, al ritorno di Bruschini, avrebbe afferrato un coltello da un muretto, solitamente usato per la pulizia degli attrezzi. Con questo, avrebbe colpito la testa di Bruschini prima di disfarsene lungo il percorso verso casa, gettandolo in un’aiuola. Le ricerche dei carabinieri per recuperare l’arma sono state infruttuose. Solo a casa, ha affermato l’accusato, si è reso conto dell’aggressione vedendo il sangue sulle sue mani e vestiti, decidendo quindi di costituirsi.

La vicenda resta avvolta da una fitta nebbia di incertezza, mentre l’imprenditore Bruschini lotta per la vita. La custodia in carcere di Mancha Pereira, senza la possibilità di ricovero sanitario, rappresenta un nuovo capitolo in questa tragica storia di violenza e mistero.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*