Cassazione respinto ricorso Bandecchi sequestro 20mln confermato 🔴 [Video]

Cassazione respinto ricorso Bandecchi sequestro 20mln confermato

Cassazione respinto ricorso Bandecchi sequestro 20mln confermato

Respinto ricorso Bandecchi – La Suprema Corte di Cassazione ha recentemente respinto il ricorso presentato dall’Università Niccolò Cusano in merito al sequestro di circa 20 milioni di euro. Questo provvedimento era stato disposto dall’autorità giudiziaria di Roma nel gennaio 2023, a seguito di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza. La notizia iniziale è stata riportata dal quotidiano ‘Il Corriere della Sera’.

L’indagine delle Fiamme Gialle era incentrata su una presunta evasione fiscale, in particolare riguardante l’Imposta sul Reddito delle Società (Ires). Le autorità ritenevano che l’università operasse più come una holding che come un centro di formazione. Gli avvocati Filippo Morlacchini e Benedetto Marzocchi Buratti, che rappresentano Unicusano, si sono dichiarati “convinti della correttezza dell’operato dell’Università Unicusano” nelle dichiarazioni al Corriere della Sera.

Il tribunale del riesame di Roma ha confermato il sequestro di 20 milioni di euro sui conti correnti di Unicusano, avvenuto il 23 gennaio precedente. Secondo la motivazione del tribunale, Unicusano sarebbe considerata una “holding” che sfrutta il regime fiscale previsto per le università, sebbene di fatto operasse come un’impresa principalmente commerciale dal 2011, abbandonando le finalità formative e sociali. Questa decisione ha respinto le argomentazioni difensive avanzate dai legali di Stefano Bandecchi, che equiparavano l’attività di Unicusano a quella degli enti ecclesiastici e sollevavano preoccupazioni sull’immunità fiscale per le università operanti come enti non commerciali ma, nella pratica, come enti commerciali.

In risposta a questa decisione, Stefano Bandecchi ha espresso la sua indignazione in due video pubblicati su Instagram, in cui ha fortemente criticato la Guardia di Finanza e la magistratura, usando un linguaggio duro. Bandecchi ha definito le indagini “puttanate” e ha sostenuto che chi le ha condotte è “in malafede o cretino, al punto da farmi quasi schifo”, rivolgendosi alle forze dell’ordine e alla magistratura. L’intero episodio ha suscitato notevole attenzione pubblica, e l’attacco di Bandecchi è stato diretto e incisivo.

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