Rapine nei distributori di carburante e autogrill, arrestata la banda di Natale

Operazione antidroga dei Carabinieri di Perugia, 24 persone indagate

Rapine nei distributori di carburante e autogrill, arrestata la banda di Natale

Un 24enne argentino residente a Città di Castello, un 25enne tifernate e un 22enne marocchino residente a San Giustino sono finiti agli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, per il reato di rapina in concorso. Un 28enne ghanese, sempre di Città di Castello è stato, invece, indagato a piede libero. Sono i responsabili delle rapine avvenute lo scorso dicembre presso le aree di servizio di Città di Castello e Pieve Santo Stefano ad Arezzo. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Città di Castello, in collaborazione con quelli di Sansepolcro hanno dato esecuzione ad una ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Perugia.

Dalle indagini svolte dai Carabinieri sarebbe stato documentato anche il “modus operandi” in entrambi gli episodi: gli indagati, con il volto travisato ed armati di machete e di roncola ed ognuno con dei compiti ben definiti, si sono presentati presso i distributori di carburante o autogrill facendosi consegnare dalle vittime gli incassi giornalieri.

La prima rapina, avvenuta poco prima di Natale, ha interessato un distributore di Città di Castello. I malviventi, dopo aver puntato alla testa del titolare del distributore di carburante un machete lo hanno costretto a farsi consegnare l’incasso di circa duemila euro, subito dopo si sono allontanati bordo di un’auto di grossa cilindrata, in sosta con il motore acceso dove li attendeva un quarto uomo.

Nella seconda rapina – realizzata qualche giorno dopo Natale – gli indagati, sempre armati di machete, facevano irruzione all’interno di un autogrill di Pieve Santo Stefano e mentre uno minacciava un cliente l’altro intimava il cassiere a farsi consegnare le chiavi della cassa e della cassaforte. La rapina non è stata messa a segno in quanto – il terzo uomo rimasto fuori a fare “il palo”- ha avvisato i complici dell’imminente arrivo delle forze di polizia. I tre si allontanavano a bordo della stessa autovettura utilizzata per la rapina di Città di Castello guidata da un quarto uomo facendo perdere le loro tracce. Attesa la gravità dei fatti denunciati dalle vittime, i Carabinieri di Città di Castello e quelli di Sansepolcro, eseguivano una serie di accertamenti investigativi coordinati dalla Procura della Procura di Repubblica.

Indagini tecniche e attività di perquisizioni hanno consentito l’acquisizione di una serie di elementi probanti circa la responsabilità di quattro persone – di varia nazionalità – tutte residenti nell’Alta Valle del Tevere.

Valutati gli elementi e le fonti di prova, la Procura ha chiesto ed ottenuto per tre dei quattro indagati i provvedimenti cautelari.

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