Quattro albanesi condannati per furti in tabaccherie

Due pene detentive e due patteggiamenti per i ladri attivi nel Centro Italia

Quattro albanesi condannati per furti in tabaccherie

Quattro cittadini albanesi, di età compresa tra i 24 e i 39 anni, sono stati condannati per una serie di furti e tentati furti effettuati in tabaccherie nel Centro Italia. L’udienza preliminare ha visto il giudice Simona Di Maria emettere una sentenza che ha portato a due condanne con rito abbreviato e a due patteggiamenti. A riportare la notizia è il Messaggero di Gubbio.

Le pene inflitte sono state di tre anni e otto mesi e tre anni e nove mesi per i due condannati con rito abbreviato, mentre per gli altri due sono state stabilite pene di tre anni e due mesi e di un anno e nove mesi.

L’accusa ha sostenuto che il gruppo di albanesi ha compiuto furti per un valore totale superiore agli 86 mila euro tra febbraio e maggio di quest’anno. Le operazioni illecite si sono concentrate in diverse località delle regioni Umbria, Marche e Toscana, con episodi segnalati in città come Bastia, Perugia, Gubbio, San Giorgio, Cortona, Fabriano e Marsciano.

Particolarmente attivi sono stati i ladri a Perugia, dove i furti hanno avuto luogo in vari punti, tra cui Ripa, via Campo di Marte, via Settevalli e presso un noto locale di Ponte San Giovanni, il Gambrinus. Anche in Gubbio, i colpi sono stati registrati in zone come corso Garibaldi e strada della Contessa.

Un episodio significativo si è verificato il 21 maggio, quando tre membri del gruppo hanno cercato di fuggire dopo un tentativo di furto, opponendo resistenza a una pattuglia della polizia stradale. Durante l’inseguimento, i ladri hanno abbandonato l’auto e sono scappati a piedi.

L’avvocato Ubaldo Minelli, legale di una delle vittime dei furti a Gubbio, ha commentato l’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, affermando che è stato smantellato un gruppo criminoso che operava in più regioni italiane. Attualmente, due degli imputati rimangono in custodia: uno è in carcere, mentre l’altro è agli arresti domiciliari. Un terzo membro del gruppo è soggetto all’obbligo di dimora, mentre solo uno dei quattro ha ottenuto la libertà.

Questa vicenda mette in luce le problematiche legate alla sicurezza nel territorio, evidenziando l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e la magistratura per contrastare fenomeni criminosi di questo tipo. I furti nelle tabaccherie, oltre a comportare perdite economiche per i proprietari, sollevano anche preoccupazioni in merito alla sicurezza dei cittadini e alla necessità di misure preventive più efficaci.

In conclusione, la sentenza emessa dal giudice Simona Di Maria rappresenta un passo importante nella lotta contro il crimine organizzato attivo nel Centro Italia, sottolineando come la giustizia possa intervenire per mettere fine a attività illecite che colpiscono la comunità. La situazione attuale dei condannati e le misure di custodia adottate evidenziano l’impegno delle autorità nel mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica.

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