Poliziotto penitenziario sequestrato a Capanne, serata di terrore in carcere
Un assistente capo della polizia penitenziaria è stato sequestrato e tenuto in ostaggio ieri sera, attorno alle 22,30, nel carcere di Perugia Capanne. Ne dà conto Fabio D’Imperio, segretario regionale del sindacato Osapp dell’Umbria.
A compiere il sequestro, che si è protratto per circa trenta minuti, due detenuti extracomunitari ristretti presso il reparto penale e provenienti da altri carceri.
I malviventi hanno piazzato una lametta al collo dell’assistente capo della polizia penitenziaria e seminato il terrore per 30 interminabili minuti.
A raccontare nel dettaglio l’episodio è Angelo Romagnoli vicesegretario regionale dell’Osapp: «Due carcerati dopo la chiusura della cella hanno chiesto di parlare con l’ispettore di sorveglianza, in merito a un ipotetico trasferimento in un altro istituto penitenziario. Erano molto agitati. In un primo momento si pensava che la cosa fosse risolta. Poi uno dei due carcerati ha preso il collega per il collo e lo ha trascinato puntandogli una lametta, l’latro non faceva avvicinare nessuno, minacciando. Terrore puro. Il carcerato non è nuovo ad episodi del genere. Appena arrivato si è fatto conoscere».
Angelo Romagnoli poi parla del fatto che molti di questi detenuti sono pericolosi e provengono da altri carceri, segnalando il problema che non ci sono posti dove inviarli. No, a Terni, no a Orvieto e a Spoleto. L’unico che rimane è quello di Perugia.
L’ispettore si sorveglianza ha avuto 15 giorni prognosi, non tanto per il danno fisico, più che altro per la paura. Entrambi i carcerati sono stati messi in isolamento.
«Come Osapp – ha concluso Romagnoli – chiediamo immediatamente l’intervento delle istituzioni, della politica e del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria per l’invio di almeno 40 agenti, vista la gravissima carenza di organico che ricopre il carcere di Perugia».
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