Picchia barista, insulta e molesta clienti, daspo Willy per 34enne
Picchia barista – A Città di Castello, il Questore ha emesso un Daspo Willy nei confronti di un cittadino italiano di 34 anni a seguito di un episodio accaduto in un esercizio pubblico lo scorso maggio. Durante l’incidente, l’uomo, chiaramente in stato di ebbrezza, aveva molestato e insultato più avventori del locale, provocando anche lesioni a un dipendente che tentava di riportare la calma.
I Carabinieri, intervenuti sul posto, hanno identificato il responsabile e lo hanno deferito alla Procura della Repubblica di Perugia, segnalando l’accaduto all’Autorità di Pubblica Sicurezza. La Divisione Polizia Anticrimine della Questura, valutata la situazione e l’allarme sociale creato, ha ritenuto necessario adottare il provvedimento di prevenzione personale del Daspo Willy per un anno, vietando all’individuo l’accesso all’esercizio pubblico e la permanenza nelle sue immediate vicinanze.
Il provvedimento è stato notificato dai Carabinieri e sottolinea l’importanza delle misure di prevenzione per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché la tranquillità dei cittadini che frequentano tali luoghi. La violazione di questa disposizione comporta sanzioni penali rilevanti, evidenziando l’attenzione delle autorità nei confronti del rispetto dell’ordine pubblico e della sicurezza cittadina.
Il daspo Willy è una misura di prevenzione personale che mira a contrastare il fenomeno della violenza nelle aree urbane, in particolare nei locali pubblici e di intrattenimento. Il nome deriva dal caso di Willy Monteiro Duarte, un giovane di origine capoverdiana ucciso a Colleferro da quattro aggressori durante una rissa nel settembre 2020.
Il daspo Willy consiste nel divieto di accesso a determinate zone della città o a specifici esercizi pubblici per un periodo variabile da sei mesi a tre anni, a seconda della gravità dei fatti commessi. Il provvedimento è disposto dal questore, che può anche imporre l’obbligo di presentazione alla polizia in determinati giorni e orari. Il daspo Willy si applica sia ai maggiorenni che ai minori imputabili (tra i 14 e i 17 anni) e può essere revocato o modificato in caso di mutamento delle circostanze.
Il daspo Willy è stato introdotto dal Decreto-legge numero 130 del 2020, convertito in legge numero 173 del 2020, come risposta legislativa all’omicidio di Willy e ad altri episodi di violenza che hanno destato allarme sociale. Il decreto ha anche modificato l’articolo 588 del codice penale, che disciplina il reato di rissa, aumentando le pene previste e introducendo l’aggravante della premeditazione.
Il daspo Willy è stato applicato in diverse occasioni, sia per fatti di cronaca nera che per episodi di disturbo dell’ordine pubblico. Ad esempio, il questore di Venezia ha emesso il daspo Willy nei confronti di alcuni soggetti coinvolti in risse tra tifoserie calcistiche o in atti vandalici contro il patrimonio artistico della città. Il questore di Frosinone ha invece aggravato il daspo Willy per uno dei figli degli imputati dell’omicidio di Thomas Bricca, un altro ragazzo ucciso a seguito di una rissa ad Alatri nel gennaio 2021.
Ben venga qualsisi provvedimento che serva a far sì che i cittadini possano vivere tranquillamente senza temere aggressioni o qualsisi situazione che confligga con l’ordine pubblico. Basta con il buonismo, occorre che le Leggi vengano rispettate da tutti perchè i cittadini hanno diritto a vivere la propria Città senza paure. Furti, borseggi, aggressioni vanno puniti senza pietismi per nessuno.