Perugia Nord, Solfagnano Parlesca, la rivolta degli abitanti

Perugia Nord, Solfagnano Parlesca, la rivolta degli abitanti

Perugia Nord, Solfagnano Parlesca, la rivolta degli abitanti

di Marcello Migliosi e Morena Zingales
Ha ascoltato tutti uno per uno, con la calma giusta come un buon amministratore sa fare. Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ieri sera ha toccato con mano i veri problemi del territorio di Perugia Nord, Solfagnano Parlesca e delle vicine frazioni. Dopo 17 furti in due mesi non si può più restare indifferenti per questa fetta di città. Telecamere maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Questi problemi sono stati affrontati ieri al CVA di Solfagnano, dove i residenti si sono confrontati con il Primo Cittadino. Diversi momenti di tensione che il sindaco, con la consueta franchezza che lo contraddistingue, ha saputo gestire al meglio.

Ad essere presenti Giuseppe Castelli, presidente dell’associazione culturale di promozione sociale Ma.Pi.Ca. Umbria affiliata Enac, nonché collaboratore del gruppo ‘Attenti al ladro’, nato su WhatsApp per monitorare il quartiere, vasto e con comode vie di fuga, quindi appetibile dai malintenzionati. Castelli nel suo intervento ha spiegato il suo passato nelle Forze dell’Ordine (ha prestato servizio nella Squadra Mobile presso la Questura di Perugia ndr), evidenziando quindi che in materia di sicurezza se ne intende.

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Con lui Michela Lupattelli, anche lei tiene le fila del gruppo WhatsApp e ha detto senza giri di parole: «Siamo esasperati, usciamo quasi tutte le sere, in auto, con torce e telefono alla mano per avvisare le forze dell’ordine se c’è qualcosa che non va». La comunicazione delle cose notate avviene proprio tramite WhatsApp. Un’auto sospetta, mai vista sul territorio, persone vestite in modo particolare o ferme in un punto per diverso tempo e per vari giorni. Sono queste le cose segnalate alle Forze dell’Ordine quasi tutte le sere, per cercare mettere un freno al fenomeno.

Attenti al Ladro – è spiegato in una nota – è un gruppo formato da persone comuni, residenti nelle frazioni a nord di Perugia, che per necessità si sono dovute organizzare in “passeggiate di controllo” sopratutto nelle ore notturne impiegando tempo e mezzi propri ed offrendo la loro piena collaborazione alle poche forze dell’ordine presenti nel territorio. Il gruppo è costituito da persone che si impegnano per il raggiungimento di un determinato scopo, cioè la sicurezza contro i furti a Nord di Perugia.

Ieri sera c’era anche Doriana Disco, che dieci anni fa ha lasciato Prepo per rifugiarsi a Solfagnano: «Sono venuta qui, in campagna, per stare tranquilla e invece non si vive più. Mia figlia ha 16 anni ed è terrorizzata, vogliamo più sicurezza».

Giuseppe Castelli si è rivolto al primo cittadino: «Non vogliamo che queste zone vengano considerate di serie B, abbiamo bisogno delle stesse attenzioni riservate al centro storico. Abbiamo diritto – ha aggiunto – di potere passeggiare tranquillamente senza il pericolo di essere investiti, visto che la Tiberina Nord che attraversa le nostre frazioni sembra un circuito per gare a due e quattro ruote. Non esistono infatti rilevatori di velocità né ne vigili urbani, ne autovelox. Chiediamo il diritto di poter stare sicuri all’interno delle nostre case, senza aver paura. Le nostre zone necessitano di Forze dell’Ordine che siano Carabinieri, Vigili o quant’altro».

Il presidente della Proloco SPTR e promotore dell’iniziativa, Nicola Coletti, evidenzia: «Oltre all’aumento di furti, ci sono problemi legati allo spaccio di droga. Serve maggiore vigilanza e le telecamere potrebbero essere un prezioso deterrente. Ne basterebbero cinque, i pali già ci sono».

La replica che primo cittadino, che era accompagnato dal colonnello comandate della Polizia Locale di Nicoletta Caponi, è stata netta: «Per me non esistono quartieri di serie A e di serie B, la nostra attenzione è imparziale. In alcuni quartieri – osserva Romizi – ci sono fragilità, ma non c’è una ricetta universale. Stiamo lavorando su più fronti, dal censimento all’implementazione della videosorveglianza, in particolare all’altezza degli accessi viari. In più stiamo sostituendo tutta l’illuminazione pubblica cittadina, questo contribuirà a dare maggiore sicurezza».

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Cogliere in ogni area dei quartieri quelle che sono le istanze dei cittadini: «Quello che deve essere ricostruito – ha evidenziato Romizi – è il rapporto di fiducia e collaborazione tra cittadino e istituzioni, perché il senso di abbandono, di non essere seguiti, tutelati e rappresentati non è che riguarda il cittadino di un quartiere piuttosto che un altro. E’ un sentimento piuttosto diffuso nel nostro paese che va assolutamente combattuto. La bacchetta magica non esiste – ha spiegato -, nonostante le difficoltà, con la buona volontà di tutti e anche con un nuovo protagonismo dei cittadini stessi, delle associazioni e pro loco, riusciamo in tante aree a rivedere una comunità che si risolleva e credo che questo possa avvenire a Sofagnano come sta avvenendo in molti altri quartiere della città».

In conclusione il sindaco ha detto: «Abbiamo due diversi aspetti, uno è il tema del territorio, c’è la buona volontà di lavorare assieme nei mesi che verranno e individuare quelle che possiamo ritenere le priorità sulle quali lavorare. L’altro discorso è quello della sicurezza perché, anche questo territorio così come in altri sono avvenuti diversi furti. Sarà nostra cura attivare un confronto con le competenti autorità cercando assieme di capire come rispondere a questo bisogno di sicurezza. Cercando anche interloquire con le associazioni che si sono attivate per verificare quello che può essere un contributo, che comunque deve essere regolamentato, per quello che è l’apporto che i cittadini potranno dare».

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