Ottagono Fontivegge, prigionieri del degrado e della malvivenza

Ottagono Fontivegge, prigionieri del degrado e della malvivenza

Ottagono Fontivegge, prigionieri del degrado e della malvivenza

Il degrado sta nuovamente attanagliando l’area dell’Ottagono di Fontivegge. Negli ultimi anni la zona è stata oggetto di interventi mirati, portando a un generale miglioramento, ma da qualche mese a questa parte sembra stia tornando a una situazione di abbandono. Individui senza fissa dimora che occupano spazi pubblici e privati per rifugiarsi e compiere attività illecite.

A parlare è Matteo Fortunati, il direttore dell’Università Telematica Unipegaso, con sede proprio all’Ottagono di Fontivegge. Fortunati denuncia un nuovo deterioramento dell’area. La situazione desta preoccupazione non solo per il degrado evidente ma anche per i rischi che comporta per studenti e lavoratori dell’università, che hanno visto peggiorare le condizioni di vivibilità nel quartiere.

Il direttore spiega come, fino a un anno fa, la zona fosse stata oggetto di interventi mirati, portando a un generale miglioramento. “Con il supporto dell’assessore alla sicurezza, Merli – dice Fortunati – le forze dell’ordine avevano aumentato la loro presenza, dissuadendo comportamenti illeciti e allontanando chi creava situazioni di rischio. Questo approccio era riuscito a stabilire un clima di maggiore sicurezza, incentivando nuove attività economiche e riattivando flussi di persone nella zona.

Situazione attuale: degrado e illegalità crescenti

Oggi, però, il quadro è cambiato. Secondo il direttore, gruppi di giovani emarginati tornano a occupare l’area circostante l’Ottagono e lo studentato, dormendo all’esterno e lasciando sporcizia, oltre a rendere evidente il ritorno di attività di spaccio. Le condizioni igieniche, sottolinea, sono pessime e gli interventi di pulizia e manutenzione sembrano insufficienti. I ragazzi senza dimora occupano costantemente le aree illuminate per trascorrere la notte, lasciando rifiuti e residui organici che aggravano il disagio di chi vive o lavora nel quartiere.

L’assenza di una presenza costante delle forze dell’ordine contribuisce, secondo il direttore, al clima di impunità. Se fino a un anno fa erano frequenti i controlli da parte di polizia e carabinieri, ora le forze dell’ordine intervengono solo su segnalazione, limitandosi alla raccolta dei documenti delle persone fermate e lasciandole poi sul posto. Il direttore esprime preoccupazione per la sicurezza di studenti e lavoratori, ritenendo l’area nuovamente vulnerabile e non tutelata come un tempo.

Il progetto di rilancio e i fondi investiti

Quando Unipegaso ha scelto di stabilire la propria sede a Fontivegge, la decisione è stata presa sulla base di un miglioramento generale della sicurezza nel quartiere. Il direttore spiega di aver investito oltre 150.000 euro per adeguare la sede dell’università, dotandola di attrezzature moderne. Il progetto puntava non solo a fornire un ambiente di studio di qualità, ma anche a contribuire al rilancio dell’intero quartiere, richiamando nuovi studenti e lavoratori.

Tra le attività recentemente riaperte, vi sono uffici e nuovi esercizi commerciali, come un punto vendita gestito da cittadini cinesi, che hanno contribuito a portare maggiore vitalità nella zona. Questo rinnovamento, sottolinea il direttore, aveva generato fiducia tra imprenditori e residenti, ma il ritorno del degrado rischia di compromettere quanto costruito finora. “Tre secondi e vanno via tutti” afferma il direttore, esprimendo timore per la tenuta del progetto e il possibile abbandono da parte di altre attività economiche.

Il direttore denuncia, inoltre, la presenza di spacciatori che si dimostrano aggressivi e minacciosi verso chiunque attraversi l’area, mettendo a rischio la sicurezza degli studenti. Questa situazione rappresenta un problema per Unipegaso, che si ritrova a dover gestire una sede in un quartiere dove il rispetto per l’ordine pubblico è sempre più fragile. La paura di esporre studenti e personale a rischi concreti rende il futuro della sede incerto e alimenta le preoccupazioni di chi ha investito risorse e tempo nella struttura.

Negli anni precedenti, la presenza e l’impegno delle forze dell’ordine avevano portato a un miglioramento significativo della vivibilità a Fontivegge, allontanando dalle strade chi minacciava l’ordine pubblico. La sorveglianza costante, organizzata su turni con la partecipazione di diversi corpi di polizia, aveva ridotto significativamente le situazioni di rischio, rendendo l’area più accessibile a tutti.

“Il cambiamento attuale – continua Matteo Fortunati – è legato anche alla minore pressione delle autorità locali sulle forze dell’ordine. Se in passato l’assessore Merli si era impegnato a mantenere un controllo attivo nella zona, oggi questo supporto politico sembra mancare”.

Considerando la portata del problema, il direttore di Unipegaso lancia un appello per l’attuazione di misure strutturali e costanti. Invita le autorità a ripristinare una presenza stabile e continua delle forze dell’ordine nella zona, con l’obiettivo di ristabilire un clima di sicurezza che favorisca la permanenza delle attività economiche e la vivibilità per studenti e residenti.

Pur comprendendo la complessità della questione, il direttore chiede maggiore attenzione verso il degrado che sta nuovamente prendendo piede a Fontivegge, evidenziando la necessità di politiche attive e di una cooperazione istituzionale che sostenga le forze dell’ordine in maniera coerente e continuativa.

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