Omicidio del muratore, indagini sul cellulare del 17enne fermato

La procura minorile cerca elementi utili per chiarire il movente dell’agguato

Omicidio del muratore, indagini sul cellulare del 17enne fermato

Omicidio del muratore, indagini sul cellulare del 17enne fermato

Proseguono le indagini sull’omicidio di Salvatore Postiglione, muratore di 56 anni, colpito con oltre 50 coltellate in un agguato avvenuto a Foligno. Il presunto assassino, un giovane di 17 anni, si trova nel carcere minorile di Firenze, in attesa di essere ascoltato dagli inquirenti. La procura minorile, guidata dal procuratore capo Flaminio Monteleone, ha disposto accertamenti tecnici sul cellulare del ragazzo per cercare tracce di comunicazioni utili a ricostruire il movente.

Indagini sui rapporti tra vittima e giovane

Attraverso l’analisi del dispositivo, si punta a chiarire se ci siano messaggi, chat o altre interazioni che possano spiegare i motivi del gesto. Al momento, restano ipotesi le cause dell’omicidio, che potrebbero essere legate a dissidi personali o a questioni lavorative nell’ambito dell’edilizia. La polizia, in collaborazione con la Squadra Mobile di Perugia e il Commissariato di Foligno, sta verificando ogni dettaglio per fare luce sui rapporti tra la vittima e il giovane.

Il coltello mancante e altri elementi

Uno degli aspetti centrali dell’indagine riguarda il coltello utilizzato per l’aggressione. Si tratta di un’arma con una lama liscia di circa 20 centimetri, simile a quella mancante nella casa che il 17enne condivideva con la madre e la sorella. Secondo la testimonianza della donna, il giovane avrebbe risposto evasivamente alla domanda sull’arma, dichiarando che “non c’è più”. Questo particolare, unito ad altri indizi, ha portato la procura a contestare al 17enne i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e porto ingiustificato di armi.

Stato di salute del giovane e prossimi passi

Il 17enne, trasferito in carcere mercoledì scorso, non è ancora stato interrogato né dalla polizia né dai magistrati, né ha incontrato la madre o i suoi legali, Samuele Ferocino e Ilario Taddei, a causa delle sue precarie condizioni di salute. Il colloquio potrebbe avvenire nei prossimi giorni, quando sarà possibile capire se il ragazzo deciderà di parlare e fornire la sua versione dei fatti.

Reazioni delle famiglie coinvolte

La madre del ragazzo, tramite i suoi avvocati, ha espresso profondo turbamento per l’accaduto, condividendo il dolore della famiglia della vittima. Ha inoltre sottolineato la necessità di rispettare la condizione del figlio, ancora minorenne e con “criticità personologiche” emerse durante le indagini.

Dall’altra parte, la moglie di Salvatore Postiglione, Graziella, assistita dagli avvocati Lucrezia e Alberto Maria Onori, ha chiesto verità e giustizia per il marito, dichiarando: “Stiamo vivendo un dolore profondissimo e vogliamo piena chiarezza su quanto accaduto”.

Il movente ancora da definire

Le ipotesi su ciò che ha scatenato l’omicidio spaziano da screzi personali a eventuali contrasti di natura lavorativa. Non si esclude che il 17enne possa aver percepito o subito umiliazioni fisiche o psicologiche, ma al momento mancano conferme definitive.

L’inchiesta, condotta congiuntamente dalle procure di Spoleto e dei Minori di Perugia, procede nella ricerca della verità, con la speranza che l’esame del cellulare e l’interrogatorio del giovane possano fornire risposte utili.

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