Morto Giorgio Ferrara, aveva fatto rinascere il Festival di Spoleto

Morto Giorgio Ferrara, aveva fatto rinascere il Festival di Spoleto

”Il mondo della cultura e del teatro italiano perde una delle voci più significative degli ultimi anni”. La Fondazione Festival dei Due Mondi e tutto il suo staff si stringono attorno ad Adriana Asti e alla famiglia di Giorgio Ferrara, che si è spento ieri all’età di 76 anni. Tra i maggiori registi italiani, Ferrara è stato Direttore Artistico del Festival dei Due Mondi per tredici edizioni, dal 2008 al 2020, restituendogli un prestigio internazionale pari a quello degli anni di Gian Carlo Menotti. L’affetto dei collaboratori, delle maestranze e di tutta la città di Spoleto testimonia la sua capacità di entrare in contatto con i luoghi e con le persone.

”Il segno di Ferrara nella storia del Festival passa attraverso gli artisti di rilevanza mondiale che ha saputo portare a Spoleto edizione dopo edizione – ha detto Monique Veaute direttrice artistica del Festival dei Due Mondi – alla sua grande conoscenza del Teatro si deve la presenza di nomi come Luca Ronconi e Robert Wilson così come significative sono state le sue regie da Amelia al ballo di Gian Carlo Menotti a Gogo no eiko di Hanz Werner Henze, dal Giro di vite di Benjanim Britten alla trilogia di Mozart (Così fan tutte, Le nozze di Figaro e Don Giovanni)”.

Sotto la direzione di Ferrara hanno calcato le scene spoletine artisti come Eleonora Abbagnato, Mikhail Barishnikov, Roberto Bolle, Peter Brook, Andrea Camilleri, Romeo Castellucci, Lucinda Childs, James Conlon, Marion Cotillard, William Dafoe, Emma Dante, Gérard Depardieu, John Malkovich, Riccardo Muti, Charlotte Rampling, Tim Robbins, Isabella Rossellini, Giancarlo Sepe, Roberto Saviano, Franca Valeri e molti altri ancora.

Il Partito Democratico di Spoleto ha appreso con profondo dispiacere la notizia della morte di Giorgio Ferrara che ha diretto il Festival dei Due Mondi dal 2007 al 2020. Prese in mano un’eredità pesantissima ben sapendo quanto la città fosse legata a Maestro Menotti.

Gli vanno riconosciuti invece la forza di aver saputo mantenere altissimi livelli artistici, grandi capacità di inventarsi un Festival internazionale attingendo a piene mani da esperienza e relazioni di grande prestigio.

A lui si devono, ad esempio, la ritrovata armonia con Carla Fendi e la sua Fondazione e tanti altri nuovi amici del Festival e gloriosi ritorni dopo gli “strappi” compiuti dall’ultima gestione menottiana. Il Pd si stringe intorno alla famiglia, alla moglie Adriana Asti sua musa, al fratello Giuliano e a tutti coloro che con gratitudine e affetto lo ricordano.

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