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Situazione critica morti sul lavoro in Italia, Umbria
tra regioni più colpite, è in zona rossa
Morti sul lavoro in Italia – Le statistiche sull’incidenza dei morti sul lavoro nel 2023 rivelano una situazione preoccupante. L’indice di incidenza medio nazionale è di 18,6 morti ogni milione di lavoratori. Tuttavia, quattro regioni, Umbria, Abruzzo, Basilicata e Calabria, registrano un’incidenza superiore al 25% rispetto a questa media e sono quindi classificate in zona rossa. Altre regioni, come Friuli Venezia Giulia, Puglia, Marche, Trentino Alto Adige, Campania, Sicilia e Veneto, sono in zona arancione. Altre ancora, tra cui Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Sardegna, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, sono in zona gialla. Solo la Toscana e il Molise si trovano in zona bianca.
La situazione peggiora mese dopo mese
Secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, la situazione peggiora costantemente. Nel corso del 2023, c’è stato un aumento del 4,4% nel numero di incidenti mortali sul lavoro rispetto all’anno precedente. Questo dato è particolarmente allarmante per i lavoratori giovani, tra i 15 e i 24 anni, che hanno un rischio di morte sul lavoro significativamente più alto rispetto a quelli tra i 25 e i 34 anni.
Dati positivi ma con un’annotazione
Se da un lato c’è una significativa diminuzione del 21,9% degli infortuni denunciati, va notato che nel 2022 erano stati riportati molti infortuni legati al Covid, che ora sono quasi del tutto assenti dalle statistiche. La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni.
Differenze tra italiani e stranieri
Gli stranieri che hanno perso la vita sul lavoro sono 79 su 430, e il rischio di morte sul lavoro risulta essere sempre superiore rispetto agli italiani. Gli stranieri registrano 33,3 morti ogni milione di occupati, contro i 16,9 italiani che perdono la vita durante il lavoro ogni milione di occupati.
Numeri assoluti delle morti sul lavoro e degli infortuni in Italia da gennaio a luglio 2023
Nel periodo analizzato, sono state registrate 559 vittime sul lavoro in Italia, di cui 430 in occasione di lavoro e 129 in itinere. La Lombardia è la regione con il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (74), seguita da Veneto (40), Lazio (36), Campania e Piemonte (33), Emilia Romagna (31), Puglia (29), Sicilia (26), Toscana (21), Abruzzo (16), Marche (14), Umbria e Calabria (13), Friuli Venezia Giulia (12), Trentino Alto Adige e Liguria (11), Sardegna (10), Basilicata (5) e Valle d’Aosta e Molise (1).
I settori più a rischio
Il settore dei Trasporti e Magazzinaggio è quello con il maggior numero di decessi in occasione di lavoro (61), seguito dalle Costruzioni (58), dalle Attività Manifatturiere (51) e dal Commercio (32).
Differenze di genere
Nel periodo in esame, 25 donne hanno perso la vita in occasione di lavoro, mentre 14 hanno perso la vita in itinere.
Giorni della settimana più pericolosi
Il mercoledì è il giorno con il maggior numero di infortuni mortali, rappresentando il 20,5% dei casi.
Conclusioni
La situazione delle morti sul lavoro in Italia è preoccupante, con un aumento costante del numero di incidenti mortali. È necessario adottare misure per migliorare la sicurezza sul lavoro e ridurre questi tragici eventi.
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