Morte di Andrea a Perugia: il padre chiede la verità
Il padre di Andrea Prospero, il giovane di 19 anni trovato senza vita il 29 gennaio in un appartamento a Perugia, ha lanciato un appello per scoprire la verità sulla morte del figlio. Andrea, studente di Informatica all’università, era scomparso il 24 gennaio, cinque giorni prima del ritrovamento del corpo.
Il padre, Michele Prospero, così come scrive il Messaggero dell’Umbria, ha dichiarato: «Andrea è finito nelle mani di qualcuno che lo ha manovrato. Vogliamo sapere davvero cosa gli è successo. Chi sa quello che gli è successo a Perugia si faccia avanti». L’appello è rivolto a chiunque possa fornire informazioni utili per chiarire le circostanze della morte del giovane.
La scomparsa di Andrea era stata denunciata dalla sorella gemella, Anna, il giorno stesso della sua scomparsa. I due avevano un appuntamento a pranzo alla mensa universitaria, ma Andrea non si era presentato. La sorella si è quindi recata in questura per segnalare la scomparsa.
Le ricerche sono terminate tragicamente cinque giorni dopo, con il ritrovamento del corpo di Andrea in un monolocale in via del Prospetto, a soli 150 metri dallo studentato in cui alloggiava, in via Bontempi.
La morte di Andrea è avvolta nel mistero. Gli inquirenti hanno trovato nell’appartamento quattro cellulari, decine di sim intestate a stranieri e due carte di credito non intestate a lui. Questi elementi hanno reso la vicenda ancora più complessa e hanno alimentato interrogativi sulle cause della morte.
Ieri si sono svolti i funerali a Lanciano, città natale di Andrea. Durante la cerimonia, è stata letta una lettera toccante scritta dalla sorella Anna. Erano presenti anche alcuni studenti che alloggiavano nel “Centro internazionale d’accoglienza” di via Bontempi, dove Andrea aveva la sua stanza.
Le indagini sulla morte di Andrea sono ancora in corso. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita del giovane e di capire chi possa aver avuto un ruolo nella sua morte. L’appello del padre è un grido di dolore e di richiesta di verità, affinché la morte di Andrea non rimanga un caso irrisolto.
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