L’importanza dei Trojan nelle indagini, parla Raffaele Cantone

Concorsopoli e la necessità di tali strumenti nelle indagini

L’importanza dei Trojan nelle indagini, parla Raffaele Cantone
Raffaele Cantone

L’importanza dei Trojan nelle indagini, parla Raffaele Cantone

L’importanza dei Trojan – Raffaele Cantone, il procuratore capo di Perugia, ha espresso il suo punto di vista sul ruolo fondamentale dei Trojan nelle indagini, in seguito alla sentenza di primo grado del processo Concorsopoli. Cantone ha sottolineato l’importanza di questi strumenti tecnologici, nonostante le polemiche sollevate durante il dibattimento riguardo al loro utilizzo, considerato da alcuni come eccessivamente invasivo.

La sentenza, emessa a più di cinque anni dall’inizio dello scandalo Concorsopoli, ha riconosciuto il merito del lavoro svolto dai sostituti procuratori Abritti e Formisano. Questi ultimi, infatti, sono andati oltre le richieste dell’accusa, dimostrando l’esistenza di un’associazione per delinquere. Il loro lavoro ha trovato un valido sostegno nelle captazioni, eseguite anche attraverso il sistema Trojan.

Nonostante la soddisfazione di Cantone, scrive oggi Massimo Solani di Rai Umbria, per le dinamiche che hanno portato a questo verdetto, egli ha tenuto a precisare che la sua contentezza non è dovuta alle condanne, rispettando la presunzione di innocenza. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per il desiderio della politica di limitare l’utilizzo di strumenti tecnologici come i Trojan. Secondo Cantone, tale limitazione potrebbe indebolire la lotta alla criminalità dei colletti bianchi.

In conclusione, il procuratore capo di Perugia ha sottolineato l’importanza dei Trojan nelle indagini, nonostante le polemiche sollevate. La sua posizione mette in luce la necessità di bilanciare la protezione della privacy con l’efficacia delle indagini, soprattutto in casi complessi come quello di Concorsopoli.

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