Latitante ricercato per maltrattamenti e traffico di droga, arrestato

Latitante marocchino, ricercato per maltrattamenti e traffico di droga, arrestato a Bolzano dopo sei anni di fuga - L'individuo, noto per aver utilizzato undici nomi falsi, deve scontare 8 anni e 2 mesi di reclusione

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Latitante ricercato per maltrattamenti e traffico di droga, arrestato

Latitante marocchino – Il procuratore generale Sergio Sottani ha annunciato l’arresto di un latitante marocchino a Bolzano, ricercato da circa sei anni per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violazione della legge sugli stupefacenti. L’uomo, condannato a otto anni e due mesi di reclusione, aveva fatto perdere le sue tracce dopo aver commesso reati a Porto Sant’Elpidio e Fermo nel 2009.

Il quarantenne marocchino, scrive in una nota il Procuratore Generale, Sergio Sottani, era accusato di aver maltrattato la sua convivente di nazionalità ceca, particolarmente durante la gravidanza di quest’ultima. Le vessazioni e le umiliazioni erano quotidiane, con il ricorso anche a violenze fisiche estreme, tra cui l’uso di corde elettriche alle gambe e colpi al viso, che avevano causato ferite richiedenti punti di sutura.

Inoltre, nello stesso periodo, l’uomo era stato trovato in possesso di centocinque grammi di eroina, detenuta illegalmente con l’intento di spaccio.

Il latitante era da tempo sotto osservazione da parte dell’ufficio S.D.I. della Procura Generale di Perugia, che aveva rilevato l’uso di undici nomi falsi da parte dell’uomo. La svolta nelle indagini è avvenuta grazie alla denuncia presentata dall’ex convivente, la quale aveva accusato il marocchino di aver sottratto e portato all’estero i due figli della coppia.

La sezione tedesca dell’Interpol aveva segnalato l’individuazione del latitante nella cittadina di Heildeberg, ma quest’ultimo era riuscito nuovamente a sfuggire alle autorità, facendo perdere le sue tracce. Tuttavia, il 29 gennaio scorso, durante una lite al Centro Emergenza Freddo di Bolzano, gli agenti della Squadra Volante della Questura hanno identificato il ricercato tramite le impronte digitali.

Il latitante è ora chiamato a scontare la pena di otto anni e due mesi di reclusione, mettendo fine a sei anni di fuga e sottrazione alla giustizia.

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