Lamette in mano detenuto aggredisce agente penitenziario nel carcere di Capanne

Lamette in mano detenuto aggredisce agente penitenziario nel carcere di Capanne

Questa mattina si è verificata una aggressione ad un poliziotto penitenziario in servizio nel carcere di Perugia. Verso le 10 il detenuto, con problemi psichiatrici, si è avventato contro l’Assistente capo coordinatore della Polizia Penitenziaria con lamette, cercando di colpirlo alla gola: solo la prontezza di riflessi e l’aiuto immediato di altro personale presente ha scongiurato il peggio.

Per fermare la furia del detenuto, senza nessun mezzo di contenimento a disposizione nei reparti, i poliziotti si sono solo serviti solamente di grande professionalità, coraggio e sangue freddo, essendo il ristretto armato con due lamette. Il Preposto del Reparto penale è stato successivamente portato in ospedale per le cure del caso, in quanto nella colluttazione ha riportato  una contusione alla spalla.

“Una situazione allucinante, tanto più grave se si considera che questa è l’ennesima aggressione che avviene in un carcere dell’Umbria”, commenta Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria.

Donato CAPECE, segretario generale del SAPPE, sollecita Ministro e Capo DAP a intervenire: “Questa di Perugia Capanne, a poche ore da un’altra aggressione nel carcere siciliano di Augusta, è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un uomo appartenente alla Polizia penitenziaria. A lui va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare il detenuto violento. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria dell’Umbria”.

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