Knox e calunnia Lumumba, Legale, neanche scusa ha chiesto

Knox Riconosciuta Colpevole di Calunnia contro Lumumba

Knox e calunnia Lumumba, Legale, neanche scusa ha chiesto

Knox e calunnia Lumumba, Legale, neanche scusa ha chiesto

E intanto Amanda Knox Impugna in Cassazione la Condanna per Calunnia – Dopo Essere Stata Assolta dall’Omicidio di Meredith Kercher, Knox Chiede Assoluzione anche per la Calunnia a Patrick Lumumba

Amanda Knox ha presentato un ricorso in Cassazione per cercare di essere assolta dalla condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. Questo avviene dopo che Knox è stata definitivamente riconosciuta estranea all’omicidio di Meredith Kercher.

Il ricorso sarà esaminato dalla quinta sezione della Cassazione in forma “non partecipata”, con memorie e documenti già inviati alla Corte. Nessuno degli interessati sarà presente in aula, e la decisione verrà comunicata alle parti attraverso una posta elettronica certificata tra giovedì e venerdì.

La procura generale presso la Cassazione ha chiesto il rigetto del ricorso, sostenendo che la giurisprudenza italiana sia più forte della decisione presa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

Anche Patrick Lumumba è costituito nel giudizio, rappresentato dall’avvocato Carlo Pacelli, e chiede il respingimento dell’istanza.

I giudici della Cassazione potranno decidere di confermare la condanna per calunnia, di revocare senza rinvio, cioè assolvere, o di annullare con rinvio, il che comporterebbe un nuovo processo solo per quel reato a Perugia.

La questione centrale in questa fase processuale riguarda le dichiarazioni di Amanda Knox rese agli investigatori poco prima del suo arresto, in cui aveva accusato Patrick Lumumba dell’omicidio. Queste accuse portarono Lumumba in carcere per 14 giorni prima che venisse accertata la sua estraneità al delitto e venisse prosciolto su richiesta del pubblico ministero.

Gli avvocati di Knox sottolineano che la Corte europea ha stabilito una grave lesione del diritto di difesa di Knox, poiché le sue dichiarazioni furono fatte senza l’assistenza di un avvocato e senza un traduttore. Ritengono che la sentenza di condanna sia viziata e che Amanda Knox non avesse l’intenzione di calunniare Lumumba.

I legali si riferiscono anche al nuovo articolo 628-bis del codice di procedura penale relativo alla “richiesta per l’eliminazione degli effetti pregiudizievoli delle decisioni adottate in violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo” e alla raccomandazione del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa che invita gli Stati contraenti a riaprire il procedimento in caso di violazione dei diritti accertata dalla Corte europea.

L’avvocato Carlo Pacelli ha ufficialmente contrastato la richiesta di Amanda Knox di riesaminare la sua condanna, ormai definitiva, e di essere assolta da ogni accusa. Secondo Pacelli, l’accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, da parte di Knox, è un reato inattaccabile.

Durante la notte in cui Amanda Knox fornì le sue dichiarazioni, si recò volontariamente in questura in compagnia del suo allora fidanzato Raffaele Sollecito e accusò spontaneamente Patrick Lumumba di essere coinvolto nell’omicidio. Amanda Knox non ritrattò mai queste accuse, nonostante avesse espresso sensi di colpa in un colloquio intercettato in carcere con sua madre, ammettendo che Lumumba era stato arrestato a causa delle sue affermazioni accusatorie.

Inoltre, Amanda Knox è stata condannata a tre anni di reclusione per calunnia, e una provvisionale di 10.000 euro doveva essere assegnata a Patrick Lumumba come risarcimento. Tuttavia, poiché Amanda Knox è ritenuta nullatenente, Lumumba non ha mai ricevuto alcun risarcimento da parte sua. La condanna per calunnia nei confronti di Lumumba rimane valida e irrevocabile.

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