Interdittiva antimafia anche alla Sia di Marsciano
L’interdittiva antimafia arriva anche alla Sia. Dopo Gesenu, le partecipate (con differenti percentuali) Campidano ambiente, Viterbo ambiente (poi respinta dal Tar), Eco impianti e consorzio Gest, siamo giunti a 6 interdittive. La Sia di Marsciano è la società di igiene ambientale che si occupa della raccolta e lo smaltimento nella Media Valle del Tevere (Todi esclusa, ndr). Al centro della sesta interdittiva il rischio di infiltrazioni mafiose già contestato alle altre società della galassia Gesenu.
I membri di parte pubblica che partecipano alla composizione della compagine sociale sono i Comuni di Marsciano (53,07%), Deruta (0,86%), Collazzone (0,09 %), Fratta Todina (0,17%), SanVenanzo (0,17 %), Monte Castello Vibio (0,17 %), Gualdo Cattaneo (0,26 %), Giano dell’Umbria (0,09 %), Cannara (0,17 %) e Massa Martana (0,35%). I soci privati sono Gesenu (35,90 %) e Gmp (8,70 %).
L’annuncio è stato dato ieri mattina dal sindaco di Marsciano Alfio Todini in una riunione dei capigruppo in consiglio comunale. L’obiettivo dei soci ora è proprio la modifica dello statuto per poi impugnare eventualmente la stessa interdittiva davanti al Tar.
Intanto i sindaci dei comuni di Cannara, Deruta, Fratta Todina, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Marsciano, Massa Martana, Montecastello di Vibio e San Venanzo, soci della SIA SPA ribadiscono la loro convinzione sulla correttezza dell’operato di tutti gli amministratori di questa importante realtà aziendale. «Intendiamo rassicurare i cittadini – scrivono in un documento unitario – a partire dalle maestranze dell’azienda, sul fatto che agiremo con la massima cura per superare questa situazione anche per le potenziali ricadute negative che potrebbe avere sulla qualità della vita del territorio».
Interdittiva antimafia
Commenta per primo