Inchiesta sanità umbra, procura, ex assessore Barberini torni ai domiciliari
Oggi nuova giornata di interrogatori per la maxi inchiesta della sanità umbra. Davanti ai giudici del Riesame sono stati discussi l’impugnazione della Procura sia per la contestazione dell’associazione per delinquere, sia per la richiesta di arresto per Luca Barberini, tornato libero dopo la decisione del Gip.
La procura di Perugia ha chiesto al tribunale del Riesame il ripristino della misura cautelare degli arresti domiciliari per l’ex assessore regionale alla sanità Luca Barberini. Secondo i pm l’indagato, che non si è dimesso dalla carica di consigliere regionale, “non è affatto uscito dalla gestione della cosa pubblica”.
Nel corso dell’udienza di stamani i pubblici ministeri Paolo Abbritti e Mario Formisano hanno anche chiesto al collegio di riconoscere l’ipotesi di associazione per delinquere nei
confronti di nove persone fra manager e dirigenti medici, reato cassato dal gip Valerio D’Andria nell’ordinanza.
Ieri è stato conferito dalla Procura l’incarico, ai consulenti tecnici Luca Russo e Andrea Russo. I due periti saranno al servizio dei pm per una indagine tra gli account e il materiale informatico sequestrato a Catiuscia Marini, alla sua assistente, a Brando Fanelli (imprenditore titolare del gruppo Fly), alla presidente e al componente e segretario della commissione esaminatrice del concorso per infermieri. Brando Fanelli con il suo legale, l’avvocato Valeria Passeri, questa mattina sono arrivati al tribunale penale, sono rimasti un’ora al bar, ma senza entrare, poi sono andati via.
I consulenti dovranno esaminare a fondo ogni contenuto virtuale. Quindi non solo cellulari, tablet, computer, chiavette Usb, hard disk esterni, cd, dvd, ma anche posta elettronica, social network e altre applicazioni utilizzate dagli indagati.
Gianpiero Bocci, ex segretario regionale del Pd, ha chiesto formalmente – attraverso i suoi legali, David Brunelli e Alessandro Diddi – l’interrogatorio al giudice Valerio D’Andria, dopo che si era avvalso della facoltà di non rispondere. “Bocci è innocente” ha ripetuto Brunelli.
Gli arresti domiciliari emessi il 12 aprile scadranno per tutti il 12 giugno prossimo.
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