In Umbria ricoverati Covid scendono da due giorni, ma c’è un nuovo morto

Sebastiani, Cnr, incidenza covid-19 in aumento nelle province

In Umbria ricoverati Covid scendono da due giorni, ma c’è un nuovo morto

I ricoverati Covid negli ospedali dell’Umbri scendono per il secondo giorno consecutivo. Sono 213 a oggi, cinque in meno, nei reparti ordinari e sei, erano sette, nelle rianimazioni. Secondo i dati della Regione si registra però una nuova vittima per il virus, 1.885 dall’inizio della pandemia. Tra mercoledì e giovedì sono stati accertati 1.872 nuovi casi e 982 guariti, con gli attualmente positivi ora 19.077, 889 in più. Sono stati analizzati 5.528 tra tamponi e test antigenici, con un tasso di positività del 33,8 per cento, in calo rispetto al 34,3 per cento dello stesso giorno della scorsa settimana.

Il report settimanale della regione

La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni, in Umbria mostra un trend in aumento rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100.000 abitanti al 5 luglio è pari a 1.232. L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni è stazionario con un valore di 1,4. L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età mostra un trend in aumento in tutte le classi d’età. I distretti presentano tutti un trend in aumento e alcuni superano il tasso di incidenza settimanale di 1000 casi per 100.000 abitanti. Rispetto alla settimana precedente si osserva un aumento nell’impegno ospedaliero regionale (al 5 luglio 211 ricoveri in area medica e 7 ricoverati in terapia intensiva). Al 7 luglio i ricoverati sono 213 di cui 6 in terapia intensiva.

I dati elaborati dal Nucleo epidemiologico regionale sono resi noti dall’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, che rinnova l’invito a tutti i soggetti fragili e agli over 80 di non procrastinare i tempi della vaccinazione con quarta dose: ”Nell’ultima riunione del Cts – ha detto Coletto – è emerso che la variante Omicron nelle persone non vaccinate può aprire la strada per sviluppare effetti importanti e che l’analisi effettuata dai medici sulle persone ricoverate negli ospedali umbri evidenzia che sono pochissimi i ricoverati con quarta dose di vaccino. Alla luce di tutto ciò, – ha aggiunto – i medici del Cts ritengono che sia di grande importanza vaccinarsi in questa fase in cui ancora non è stato raggiunto il picco dell’ondata in corso, previsto per la fine di luglio”.

Ritornando agli ospedali l’assessore ha precisato che,  “l’Umbria ha lavorato da subito sulla flessibilità del sistema ospedaliero, rimodulando l’offerta in relazione all’incidenza e alle necessità assistenziali di ricovero, tenendo presente che molti sono ricoverati per altre patologie, ma essendo positivi necessitano di isolamento”. Coletto ha proseguito fermando l’attenzione sul fatto che “allo stato attuale un soggetto infetto può contagiare molte persone a stretto contatto, per cui in questa fase di crescita esponenziale dei contagi, oltre alla somministrazione della quarta dose per la fascia stabilita dal ministero, è opportuno l’utilizzo delle mascherine al chiuso e all’aperto in condizioni di grandi assembramenti. Questi due strumenti al momento, sono gli unici a disposizione per preservarci e per non sovraccaricare le strutture ospedaliere che devono tornare all’attività ordinaria”. Concludendo l’assessore ha reso noto di essersi “personalmente impegnato nell’ultima seduta della commissione salute, a riportare l’attenzione sui farmaci e quindi a promuovere e incentivare, sempre nel massimo rispetto delle indicazioni di Aifa, le prescrizioni dei monoclonali e degli antivirali proprio per poter curare i pazienti covid con possibilità di acutizzazione a domicilio, limitando al minimo le ospedalizzazioni”.

Gimbe: In Umbria tra il 29 giugno e il 5 luglio si è registrato un aumento del 51,1 per cento di nuovi casi Covid rispetto alla settimana precedente. Lo rileva la fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale. I casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, 1.981, sono in peggioramento. Secondo Gimbe la popolazione con più di cinque anni che non ha ricevuto alcuna dose di vaccino è pari al 6% (media Italia 7,1%) alla quale aggiungere un 4,9 per cento temporaneamente protetto in quanto guarito dal Covid da meno di 180 giorni. Sopra alla media italiana, che si attesta 44,2 per cento, la copertura vaccinale con quarta dose di persone immunocompromesse, 52,6%, mentre è decisamente più bassa per gli ultraottantenni, ospiti di Rsa e fragili della fascia 60-79, 9,1% contro la media Italia del 21,1%.

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