Il terremoto continua ad abbassare l’Appennino, è lo studio di INGV

Il modello ricostruito è ancora preliminare

Il terremoto continua ad abbassare l’Appennino, è lo studio di INGV ROMA -Le analisi sui dati da satellite hanno consentito di misurare i movimenti del suolo generati dai 4 eventi sismici di magnitudo da 5 a 5.5 che si sono verificati il 18 gennaio scorso nell’area di Montereale, e di individuare la faglia sorgente dei terremoti. Tale attività è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e viene svolta da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli), centri di competenza nei settori della sismologia e dell’elaborazione dei dati radar satellitari, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Grazie all’uso dei dati radar, acquisiti dai satelliti della costellazione Sentinel-1 del Programma Europeo Copernicus e ALOS-2 dell’Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA) in forza di un accordo con ASI, il team di ricercatori CNR-IREA è stato in grado di misurare i movimenti del suolo causati dai terremoti del 18 gennaio.

L’INGV ha utilizzato le mappe dello spostamento del suolo elaborate da IREA-CNR per generare un modello della faglia lungo la quale sono avvenuti, a profondità variabili tra 8 e 10 km, i 4 eventi del 18 gennaio nel giro di poche ore. Lo scorrimento massimo della crosta terrestre lungo la faglia ammonta a circa 90 cm e non ha raggiunto la superficie ma si è fermato a circa 3 km di profondità (Figura 1).

Figura 1

Il modello ricostruito è ancora preliminare ma indica chiaramente che questi terremoti sono avvenuti sul piano di faglia regionale del Monte Gorzano, lo stesso sul quale il 24 agosto 2016 è iniziata la sequenza con l’evento di Amatrice, e su cui nel 2009 si erano verificati degli eventi più piccoli nella zona di Campotosto (Figure 2 e 3).

Figura 2
Figura 3

3 Commenti

  1. Bell’articolo il modello della faglia è molto esplicativo, in pratica se ho ben capito, è la faglia di Monte Gorzano l’origine degli eventi. Non ho trovato le figure n.1, 2 e 3 a cui si fa riferimento nella seconda e terza parte dell’articolo. Abito a Montorio al Vomano vicino Monte Gorzano, non sapevo che il “colmo” della faglia su questa bellissima montagna.
    Grazie infinite per la vostra attività divulgativa.

    • Ho girato il suo commento alla collega che ha curato l’articolo, provvederà a colmare la lacuna informativa. La ringraziamo e continui a seguirci
      il direttore

  2. Articolo molto esplicativo.
    Nella figura n. 3 si nota chiaramente come tra la sorgente del terremoto del 24/08/2016 e la sorgente del terremoto del 18/01/2017, ci sia un piccolo spazio bianco, segno che quel segmento di faglia non si è mosso.
    Sul quello stesso segmento è in atto una sequenza sismica già da diversi giorni con diverse scosse che hanno avuto alcuni picchi fino 3.8.
    Cosa c’è da pensare?
    Grazie infinite.

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