Fontivegge, nuovo blitz nella palazzina della vergogna

Blitz forze dell'ordine a Fontivegge, altra operazione nella palazzina via Oddi Sforza, occupata abusivamente

Fontivegge, nuovo blitz nella palazzina della vergogna

Un nuovo blitz ha interessato la palazzina ex Gesenu di Fontivegge, nota ormai come “palazzina della vergogna“, durante il fine settimana appena trascorso. I residenti – così come racconta Il Messaggero dell’Umbria – hanno segnalato alle autorità la presenza di individui che, approfittando delle condizioni fatiscenti dell’edificio, lo hanno trasformato in un rifugio notturno. Questo intervento delle forze dell’ordine ha portato alla rimozione degli occupanti, tentando di arginare il degrado e l’illegalità che affliggono la zona da anni.

La palazzina, situata nel cuore di Fontivegge, è diventata un simbolo di abbandono e degrado. Gli sgomberi periodici e le segnalazioni dei residenti non sono sufficienti a risolvere il problema in modo definitivo. La pagina Facebook “Progetto Fontivegge” testimonia l’insoddisfazione dei residenti, che continuano a sollecitare interventi concreti e duraturi da parte delle autorità locali.

Ripercorrendo lo storico degli sgomberi, emerge chiaramente come la situazione sia critica da anni. Uno degli episodi più eclatanti risale a novembre 2022, quando durante un’operazione di sgombero fu arrestato un latitante nascosto nell’edificio. In quell’occasione, vennero trovati anche due clandestini e due persone affette da gravi malattie infettive. Nonostante le continue operazioni di sgombero, gli occupanti riescono a rientrare nell’edificio, sfruttando falle nella recinzione e l’inefficacia delle misure di sicurezza temporanee.

La problematica è accentuata dalla proprietà dell’edificio, che risiede fuori regione e sembra disinteressata a risolvere la questione. La mancanza di un dialogo costruttivo tra i proprietari, le istituzioni locali e le forze dell’ordine impedisce l’adozione di soluzioni definitive. I residenti lamentano che, al di là dei minimi interventi di ripristino, non vi sia una reale volontà di affrontare il problema alla radice.

1 Commento

  1. Due soluzioni: o si recupera l’immobile,forse ne varrebbe la pena o si demolisce liberando spazio!

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