Esame italiano Suarez, finanza all’Unistra, 5 indagati, anche rettrice e dg

LOUIS SUAREZ_17 SETTEMBRE 2020_PERUGIA

Esame italiano Suarez, finanza all’Unistra, 5 indagati, anche rettrice e dg

Sono cinque le persone indagate dalla Procura della Repubblica di Perugia in merito ad alcune irregolarità emerse nella prova di certificazione della lingua italiana svolta il 17 settembre scorso dal calciatore uruguayano Luis Alberto Suarez Diaz, necessaria all’ottenimento della cittadinanza italiana. Si tratta della rettrice dell’Unistra Giuliana Grego Bolli, del direttore generale Simone Olivieri, e poi Stefania Spina, Lorenzo Rocca e Cinzia Camagna.

Il tutto ha inizio nel febbraio 2020 durante le indagini delegate al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, per fatti diversi e maturati nel contesto dell’Università per Stranieri. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia, dal procuratore Raffaele Cantone. I pm sono Paolo Abbritti e Gianpaolo Mocetti.

Quattro degli indagati «in concorso tra loro, rivelano i contenuti della prova di esame orale del 17 settembre, all’esito della quale veniva rilasciata, in favore Luis Alberto Suarez Diaz, l’attestazione della conoscenza della lingua italiana al Libello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana…al fine di procurargli i vantaggi patrimoniali connesso all’accesso alla procedura per la concessione della cittadinanza comunitaria».

Tutti gli indagati «in concorso tra loro… attestavano falsamente di aver proceduto alla verifica della conoscenza della lingua italiana al livello B1»

I militari della Guardia di Finanza hanno acquisito documenti presso gli uffici dell’Università, finalizzate al riscontro delle condotte sopra descritte, nonché alla notifica di informazioni di garanzia per i reati di rivelazione di segreti d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici ed altro.

Cellulari, personal computer, tablet in uso agli indagati, documenti informatici, indirizzi email, registrazioni del corso online e ogni documento di tipo elettronico utile a ricostruire i contatti trai i soggetti coinvolti sono stati tutti acquisiti.

Sarebbero emerse delle interlocuzioni tra gli indagati «volti a far svolgere al nominato calciatore un esame ‘farsa’ presso l’Università per stranieri di perugia al fine del conseguimento della menzionata certificazione. Ciò mediate la costituzione di una seduta ad hoc e, soprattutto, attraverso la previa consegna all’interessato dei contenuti della prova sui quali è stato poi esaminato».

Nelle conversazioni tra due indagati: …«hai una grande responsabilità perché se lo bocciate ci fanno gli attentati terroristici»… «ma te pare che lo bocciamo!» … «non spiccica na parola» … «non coniuga i verbi, non coniuga i verbi» … «parla all’infinito».

L’Università per gli stranieri ha inviato una nota con scritto: «In relazione agli accertamenti in corso l’Università per Stranieri di Perugia ribadisce la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l’esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez e confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso».

In altre conversazioni tra la rettrice e l’esaminatore emerge uno cambio di battute «eh, allora, lui si sta un po’ memorizzando le parti dell’esame»… «eh, ma infatti è questo. Deve essere sul binario, ecco!» … «esatto, esatto, l’abbiamo stradato bene» … «e deve essere su quel binario lì!»… «su quel binario lì. Il discorso è che comunque…sul verbale non ho problemi a metterci la firma perché in commissione ci sono io e mi assumerò le responsabilità dell’attribuzione del punteggio. Il mio timore qual è che poi tirando tirando, diamo il livello ed esce, i giornalisti fanno due domande, in italiano e la persona va in crisi, Quindi un po’ di preoccupazione ce l’ho perché è una gatta da pelare, come si fa, si fa male». 

Raffaele Cantone, Procuratore Generale della Repubblica di Perugia

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