Droga in carcere: Oltre 2 kg di droga sequestrati in tre istituti

Segnalazione allarmante sul traffico di droga all'interno delle carceri italiane

Droga in carcere: Oltre 2 kg di droga sequestrati in tre istituti

Droga in carcere: Oltre 2 kg di droga sequestrati in tre istituti

Lanciano, Carinola ed Orvieto – In soli 48 ore, sono stati sequestrati oltre 2 kg di droga (tra hashish e cocaina) in tre istituti penitenziari italiani. Un’operazione che mette in luce la diffusione del traffico di stupefacenti dietro le sbarre.

A Carinola, considerando anche i sequestri degli ultimi mesi, il totale della droga sequestrata raggiunge già 1 kg e mezzo. Si tratta di un fenomeno allarmante che richiede un costante monitoraggio, considerando che nelle carceri di tutto il Paese si stima che almeno 5 kg di droga al giorno vengano spacciati e consumati. Questo sottobosco criminale genera un giro d’affari che, solo nei penitenziari campani, raggiunge i 10 milioni di euro all’anno.

Secondo Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato Polizia Penitenziaria, le carceri italiane, sia al Nord che al Sud, da anni sono diventate veri e propri centri di spaccio, assimilabili ai famigerati quartieri Barone di Milano e Scampia di Napoli. Di Giacomo mette in luce un sistema in cui i familiari dei detenuti fanno entrare la droga di nascosto o pagano direttamente i clan per fornire gli stupefacenti all’interno delle celle. Questo traffico è favorito anche dagli detenuti che lavorano fuori e possono fare la spola o sfruttando i più vulnerabili e ricattabili tra i detenuti. A Lanciano ed Orvieto, si è scoperto persino l’uso di droni e persino un pallone di calcio imbottito di droga, utilizzati per lanciare pacchetti all’interno del carcere.

Queste attività lucrative dei clan generano milioni di euro, mantenendo stabili e rafforzando i legami criminali sia all’interno che all’esterno delle carceri. La detenzione, che dovrebbe rappresentare la fine della carriera criminale, si trasforma in un’opportunità per stabilire connessioni e alimentare l’economia criminale, necessaria soprattutto per sostenere le famiglie dei detenuti.

La presenza di circa 18.000 detenuti tossicodipendenti (circa il 30% del totale) già all’ingresso nelle carceri italiane evidenzia la domanda elevata di stupefacenti. Il cosiddetto “programma a scalare” con la somministrazione di metadone ha dato risultati deludenti, come conferma la alta percentuale di recidività tra questi detenuti una volta usciti dal carcere. Inoltre, si stima che tre detenuti su dieci siano spacciatori e non consumatori di droga.

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