Disabile senza scuola, i consiglieri dell’Umbria scrivono alla dirigente
Il caso di Alessio, il sedicenne disabile della Volumnio di Ponte San Giovanni, finirà in consiglio regionale. Il ragazzo, che finendo il suo percorso nella scuola media, vorrebbe frequentare il Volta di Piscille, scuola che al momento non ha accettato la sua iscrizione. In suo aiuto, intanto, si muovono Andrea Fora, consigliere regionale Patto Civico per l’Umbria, e Donatella Porzi, consigliera regionale Gruppo Misto. Entrambi sono gli autori di una lunga lettera aperta alla dirigente del Volta Fabiana Cruciani.
“Nel 2023, in Umbria, in uno degli istituti scolastici superiori più avanzati della nostra regione, pare che una dirigente scolastica rifiuti l’iscrizione alla classe prima di un ragazzo disabile”, affermano Andrea Fora, consigliere regionale del Patto Civico per l’Umbria, e Donatella Porzi, consigliera regionale del Gruppo Misto.
“Non bastava costringere le famiglie dei ragazzi disabili a lottare quotidianamente con le discriminazioni sociali e con la difficoltà dei tagli ai servizi essenziali come l’assistenza domiciliare, aggravate dalle scelte della Giunta Regionale”, denunciano i consiglieri regionali. “Non bastava costringerle ogni giorno ad andare a ‘pietire’ attenzione presso i servizi sociali, disbrigarsi tra pratiche, uffici e domande in cerca di qualche attenzione. Non bastava neanche averle lasciate sole a lottare con l’immensa fatica del seguire i percorsi di crescita ed educativi dei propri figli, con tagli continui all’assistenza scolastica e la precarietà permanente delle figure delle insegnanti e degli operatori di sostegno.”
“Ora in Umbria ci dimentichiamo anche della Costituzione, che all’art. 34 assegna alla scuola dell’obbligo (e Lei sa che fino a 16 anni la frequenza scolastica in Italia è obbligatoria’) la responsabilità di prendersi in carico tutti gli alunni e lavorare per abbattere tutti gli ostacoli all’apprendimento e all’integrazione”, sottolineano Fora e Porzi.
“L’ITIS Volta è stato negli anni scorsi un modello di integrazione sociale, scolastico e lavorativo per centinaia di studenti con fragilità (così preferiamo definirli); l’Istituto ha diplomato tantissimi ragazzi con grande soddisfazione che, oltre ad aver percorso un importante passaggio educativo e formativo, hanno potuto accedere a un contesto che ha fatto dell’integrazione, della socialità, della parità dei diritti il suo punto di forza”, continuano i consiglieri regionali.
“Le potremmo citare numerose sentenze che hanno condannato dirigenti scolastici per discriminazione, che hanno rifiutato l’iscrizione di studenti disabili attribuendone la motivazione alla presenza di due allievi disabili per classe, motivazione da Lei addotta per motivarne il rifiuto”, affermano Fora e Porzi.
“Da educatrice dovrebbe sapere che la presenza di un ragazzo disabile all’interno di una classe è una ricchezza, non un ‘problema da risolvere’. Permettere ai nostri figli di camminare e crescere insieme a coetanei ‘fragili’ non rallenta l’apprendimento, non inficia i percorsi ‘di carriera’, ma anzi arricchisce e potenzia la crescita emotiva ed affettiva, li aiuta a misurarsi con la capacità di inclusione, di aggregazione, potenzia le capacità sociali, tutte competenze che serviranno ai nostri ragazzi nei loro percorsi lavorativi e di vita.”
“Il numero di studenti disabili per classe non è stabilito dalla legge”, precisano i consiglieri regionali. “Sebbene ci risulti che questo non sia il problema vero, perché dai dati che abbiamo recuperato dal portale dell’Ufficio Scolastico Regionale all’ITIS Volta parrebbe che negli ultimi due anni le iscrizioni siano calate di 100 studenti, che la sede di Olmo abbia molte carenze di iscritti, che si sia dovuto ricorrere a classi articolate (metà di un indirizzo e metà di un altro) perché entrambi singolarmente non arrivavano a 25 studenti. I freddi dati ci dicono che per un totale di 1831 alunni iscritti sembrerebbe che siano state concesse 78 classi con una media di 23 alunni per classe. Pertanto lei non la racconta giusta.”
“In qualità di Consiglieri Regionali provvederemo fin da domani a chiedere all’Ufficio Scolastico Regionale il numero di alunni per classi prime iscritte al suo Istituto per avere certezza che non si siano posti disponibili, come lei sostiene, e porteremo la questione all’attenzione del Consiglio Regionale”, affermano Fora e Porzi.
“Ma vede, non è solo un problema di dati, numeri e leggi. Qui c’entra l’umanità, la capacità della scuola di essere vera esperienza di integrazione, la possibilità di poter fornire alle famiglie dei ragazzi fragili un’occasione di emancipazione e non di farsi vedere sbattere la porta in faccia, subendo l’umiliazione di sentirsi dire che ‘era impegnata con la RAI'”, affermano i consiglieri regionali.
“Cara Professoressa, ci auspichiamo che davvero tutto ciò sia frutto di un grande equivoco e che Alessio venga subito chiamato, insieme a sua madre Gabriela, da Lei e dal suo staff per scusarsi, aprendo a lui le porte di un Istituto che è il migliore per lui, perché si pone in continuità con il bel percorso di apprendimento conclusosi alla scuola Media ‘Volumnio’ di Ponte San Giovanni, come affermato dalla Vice Preside Chiavarini”, concludono Fora e Porzi.
“Cara Dirigente Cruciani, la scuola e i suoi dirigenti dovrebbero essere esempio e tracciare la strada per una comunità educante sempre più inclusiva ed accogliente. Tanti docenti ed insegnanti, anche presso il suo Istituto, tutti i giorni si adoperano per sostenere con fatica esperienze che facciano dei nostri ragazzi adulti in grado di costruire una società più giusta, inclusiva, accogliente e foriera di opportunità. Prenda esempio da loro!”, concludono i consiglieri regionali.
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