Daspo Willy per 61enne straniero a Tuoro sul Trasimeno
I Carabinieri della Compagnia di Città della Pieve hanno notificato un “Divieto di accesso ai pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento” (cd. “Daspo Willy”) a un cittadino straniero 61enne con precedenti di polizia. Il provvedimento, emesso dal Questore della provincia di Perugia, vieta l’accesso ai locali pubblici per la durata di un anno.
Il provvedimento è stato emesso a seguito di un incidente avvenuto in aprile, quando l’uomo, in stato di ebbrezza, ha iniziato a disturbare gli avventori di un locale a Tuoro sul Trasimeno. Il proprietario del locale, a causa di comportamenti simili in passato, ha chiesto all’uomo di lasciare il locale. In risposta, il 61enne ha minacciato il proprietario, noncurante della presenza del Comandante della Stazione Carabinieri di Tuoro sul Trasimeno e del Comandante della Polizia Locale del Comune.
Il Questore della Provincia di Perugia, dr. Fausto Lamparelli, ha esaminato la proposta formulata dal Comando Compagnia di Città della Pieve, che ha svolto gli accertamenti sull’accaduto. Considerando le modalità con cui si è svolto l’incidente e l’allarme sociale creato, il Questore ha ritenuto che la condotta dell’uomo fosse indice di una personalità incline a comportamenti che turbano l’ordine e la sicurezza pubblica. Per proteggere i cittadini che frequentano il locale e prevenire ulteriori incidenti, il Questore ha adottato la misura di prevenzione personale del Daspo Willy nei confronti dell’uomo.
Il provvedimento vieta al destinatario l’accesso al locale per la durata di un anno, nonché lo stanziamento nelle immediate vicinanze dello stesso. Il “Daspo Willy” è una misura di prevenzione personale di competenza del Questore, che rientra nella categoria dei “divieti di accesso alle aree urbane”. La disciplina è stata potenziata nel dicembre 2020, dopo i tragici fatti che portarono all’omicidio del ventiduenne Willy Monteiro a Colleferro (Roma).
La violazione del provvedimento costituisce un reato autonomo, punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 10 a 24 mila Euro.
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