Confiscati beni a pluripregiudicato ora è sorvegliato speciale, viveva da ricco, ma non aveva rendite consistenti

Valore complessivo stimato di circa 120.000 euro

L’Europa non ci chiede di “desertificare” giudiziariamente i territori

Confiscati beni a pluripregiudicato ora è sorvegliato
speciale, viveva da ricco, ma non aveva rendite consistenti

Confiscati beni a pluripregiudicato – Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia dí Finanza di Perugia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca – sequestro preventivo -. in applicazione della normativa antimafia di cui al decreto legislativo n. 159/2011, per un valore complessivo stimato di circa 120.000 euro, nei confronti di un quarantaquattrenne di origini campane, residente da diversi anni in Umbria.

La Divisione Anticrimine della Questura di Perugia, contestualmente,  ha sottoposto l’uomo alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni due.

Considerato socialmente pericoloso

I provvedimenti sono stati emessi, su proposta della Procura della Repubblica diretta da Raffaele Cantone. La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale dcl capoluogo umbro, in considerazione del profilo criminale dell’esiguità dei redditi dichiarati e dell’evidente sproporzione rispetto al patrimonio acquisito, ha ritenuto che il soggetto – per il tenore di vita e la condotta -, potesse vivere abitualmente con i proventi di attività delittuose ed essere considerato socialmente pericoloso.

Il destinatario delle misure è stato più volte condannato

Il destinatario delle misure, intatti, è stato più volte condannato – con sentenze passate in giudicato -, per bancarotta fraudolenta, omesso versamento di ritenute previdenziali, lesioni personali, rapina, danneggiamento e truffa. E’ inoltre, imputato in procedimenti penali per reati di estorsione, percosse, maltrattamenti, minaccia e trasferimento fraudolento di valori e, dalle risultanze di polizia, lo stesso risulta avere assidue frequentazioni con soggetti pluripregiudicati.

Dal punto di vista patrimoniale, la puntuale ricostituzione, effettuata dai finanzieri del G.I.C.O.. anche attraverso mirate indagini finanziarie, ha consentito di accertare la disponibilità da parte del “proposto” di asset immobiliari — tra cui un appartamento di 6 vani ed un garage di 26 metri quadrati a Bastia Umbra — inizialmente intestati a familiari ma, di fatto, nella disponibilità dell’interessato.

Sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti patrimoniali

La sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti patrimoniali è stata, quindi, ricondotta all’accumulo dei profitti illeciti derivanti dalla perpetrazione di reati da parte del proposto. L’attività svolta testimonia il costante impegno della procura della repubblica nell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, quale fondamentale strumento di contrasto alla criminalità, anche sotto il profilo economico-finanziario.

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