Concorso sanità umbra, arrestati Gianpiero Bocci e Luca Barberini

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foto repertorio

Concorso sanità umbra, arrestati Gianpiero Bocci e Luca Barberini

Il segretario del Pd dell’Umbria Gianpiero Bocci e l’assessore regionale alla Salute e coesione sociale Luca Barberini sono stati arrestati dalla Gdf nell’ambito dell’indagine della procura di Perugia su alcune irregolarità. Nei confronti dei due sono stati disposti i domiciliari. Stesso provvedimento per il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca. Da quanto appreso sembrerebbe sia coinvolto anche il direttore amministrativo Maurizio Valorosi, mentre la presidente della Regione Catiuscia Marini e il supermanager Walter Orlandi sono indagati. Sono 35 le persone indagate e sei le misure interdittive disposte, 34 i capi d’imputazione.

La Guardia di Finanza aveva prima eseguito decreti di perquisizione nei confronti del presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, del segretario regionale del Pd ed ex sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci e dell’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini. L’inchiesta della procura di Perugia riguarda un concorso di una delle aziende sanitarie umbre.

L’indagine ipotizza, a vario titolo, i reati di abuso d’ufficio, rivelazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento e falso. L’inchiesta, coordinata dai pm Paolo Abbritti e Mario Formisano sotto la supervisione del procuratore capo Luigi De Ficchy, sembrerebbe legata all’assunzione a tempo indeterminato di una una trentina tra medici, infermieri e personale ausiliario dell’ospedale di Perugia. Il concorso risale alla metà del 2018. I politici coinvolti – in base all’ipotesi d’ accusa – avrebbero segnalato le persone da assumere ai vertici dell’azienda ospedaliera. I candidati individuati sarebbero stati quindi messi nelle condizioni – ritengono gli inquirenti – di vincere i concorsi.

I finanzieri hanno perquisito oltre che le abitazioni e gli uffici dei destinatari dei decreti, anche la sede dell’assessorato alla Sanità e alcuni uffici dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, sequestrando atti e documenti.

La governatrice Marini ha subito commentato: «Quest’oggi mi è stata notificata dalla Procura della Repubblica di Perugia una richiesta di acquisizione di atti nell’ambito di una indagine preliminare relativa  a procedure concorsuali in capo ad una Azienda sanitaria umbra. Ho offerto la mia massima collaborazione personale e istituzionale all’attività dei rappresentanti dell’Autorità giudiziaria. Sono assolutamente tranquilla e fiduciosa nell’operato della Magistratura, nella certezza della mia totale estraneità ai fatti e ai reati oggetto di indagine».

Per la procura di Perugia: Era un «sistema che andava avanti da sempre». Un meccanismo che per gli inquirenti «prevedeva la spartizione» di vincitori e idonei dei concorsi che andavano dai livelli più bassi, con il personale ausiliario e le categorie protette, ai primari. Con ogni materia «che poteva essere d’interesse». A quelli che venivano individuati come possibili vincitori dei concorsi – sempre in base all’accusa – venivano fornite le
tracce delle prove scritte o altre indicazioni. Ciascuno degli indagati – ritiene la procura – aveva dei soggetti ai quali si interessava in ciascuno dei concorsi finiti al centro dell’inchiesta. Cosa che anche la presidente della
Regione Catiuscia Marini avrebbe fatto «in più occasioni».

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