Chirurgia estetica fallita, dottoressa condannata a risarcire

Corte dei Conti: prevedibile l’insuccesso dell’operazione

Chirurgia estetica fallita, dottoressa condannata a risarcire

Chirurgia estetica fallita, dottoressa condannata a risarcire

Chirurgia estetica – Una dottoressa è stata condannata a risarcire l’Azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni per un intervento di mastoplastica additiva eseguito in regime intramoenia nel maggio 2011, ritenuto non riuscito sul piano estetico. La paziente, allora cinquantenne, aveva lamentato il risultato insoddisfacente e, su consiglio di uno specialista, aveva optato per un ulteriore intervento correttivo.

Nel 2016, a seguito di una procedura stragiudiziale, l’azienda ospedaliera aveva accordato alla donna un risarcimento di 24 mila euro. La Corte dei Conti dell’Umbria, presieduta da Giuseppe De Rosa, con i giudici Giuseppe Vicanolo ed Elisabetta Conte, ha ora stabilito che la somma versata dall’ospedale dovrà essere rimborsata dalla professionista che ha eseguito l’operazione. Secondo i magistrati contabili, il fallimento dell’intervento era prevedibile, considerate le caratteristiche della paziente e la natura dell’operazione.

Nella sentenza si sottolinea come la dottoressa abbia scelto di eseguire l’intervento pur nella consapevolezza dei possibili esiti negativi, assumendosi un rischio ritenuto evitabile. L’operazione, svolta in regime di attività libero-professionale interna, ha comportato un interesse diretto della chirurga nella sua esecuzione, nonostante la previsione di un risultato insoddisfacente.

La decisione della Corte dei Conti potrebbe non essere definitiva, dato che la dottoressa condannata potrebbe ricorrere in appello per contestare il verdetto.

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