Catiuscia Marini difende sua gestione come presidente Regione
Catiuscia Marini difende – Catiuscia Marini, ex presidente della Regione Umbria, ha espresso la sua posizione in merito alle accuse rivolte nei suoi confronti nel processo per i presunti concorsi manipolati nella sanità. Ha sostenuto di aver forse pagato il prezzo per essere stata un’amministratrice libera, indipendente dagli interessi di partito e finanziari. Ha affermato che gli amministratori liberi non sono graditi perché se sono autonomi e indipendenti, è meglio che se ne vadano prima.
Marini ha difeso strenuamente il suo operato come presidente della Regione Umbria. Ha sottolineato che non ha mai cercato di danneggiare il sistema sanitario pubblico per favorire il settore privato, che è sempre stato presente in Umbria, ma in modo complementare e inclusivo. Ha respinto l’accusa di aver promosso un’associazione a delinquere in una regione dove ci sono fondi sanitari e fondi europei molto importanti. Ha affermato che l’idea di aver orchestrato tutto questo per aiutare una persona che non aveva nessuna connessione con lei le sembra assurda. Ha sottolineato che non ha mai istigato nessuno a commettere reati, soprattutto non i dipendenti, i direttori e i dirigenti della Regione, dove la sua preoccupazione era sempre l’opposto.
L’ex presidente ha affermato che in questa vicenda non è stato tutelato il servizio sanitario regionale. Ha sottolineato che oggi stiamo pagando le conseguenze perché è stata eliminata una classe amministrativa e dirigenziale che è nata e cresciuta professionalmente in Umbria, con una conoscenza del territorio, dell’organizzazione e della programmazione. Marini ha anche parlato della richiesta delle sue dimissioni. Ha affermato che non è una persona incline al vittimismo, ma ha notato che questo è stato fatto solo con lei. Ha osservato che ci sono presidenti agli arresti domiciliari che inviano indicazioni al Consiglio regionale, quindi molta acqua è passata sotto i ponti.
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