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Cantone e Melillo chiedono di essere ascoltati al Csm, dossieraggi
Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, e Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia, hanno alzato la voce per essere ascoltati. Si rivolgono al Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), alla Commissione parlamentare antimafia e al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Il loro obiettivo è chiarire e fornire informazioni corrette, nei limiti consentiti dalla legge, riguardo all’indagine su presunti dossieraggi.
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Al centro dell’attenzione c’è un finanziere, assegnato all’antimafia, che scavava nelle banche dati alla ricerca dei segreti patrimoniali di esponenti politici e del mondo economico. Questa mossa è vista come un gesto di trasparenza in risposta alla tempesta sollevata attorno all’inchiesta. Quest’ultima è partita dalla denuncia di uno dei politici presi di mira, il ministro Guido Crosetto, e vede tra i sedici indagati anche il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati, che si aspetta a Perugia nei prossimi giorni per chiarire la sua posizione.
Le audizioni del procuratore Cantone serviranno anche a dissipare le insinuazioni sul presunto attacco alla democrazia da una parte (dall’arrivo di Melillo alla Direzione antimafia le procedure sono cambiate) e alla libertà di stampa dall’altra.
I giornalisti indagati sono coinvolti solo nei casi in cui il rapporto con le fonti è ribaltato o quando i cronisti agiscono come falsi inneschi per l’apertura di inchieste per favorire l’interesse o la discrezionalità degli inquirenti.
Di certo, ci troviamo di fronte a centinaia e centinaia di accessi abusivi a banche dati riservate, non giustificati dal punto di vista investigativo né seguiti da attività operativa. Tutti eseguiti dal finanziere, a volte – secondo l’accusa – con l’approvazione del pm, altre volte per conto proprio o su richiesta.
Una “pesca a strascico”, ha detto Rai regione in un video servizio, alla ricerca di situazioni sospette è stata menzionata (pratica non prevista nel nostro ordinamento): in realtà abbastanza mirata perché i bersagli sono per lo più a destra. In assenza di passaggi di denaro, resta da capire – e non è poco – il motivo delle ricerche e che fine hanno fatto, articoli a parte, le informazioni ottenute. Finite in chissà quali mani e per quali scopi.
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