Caccia alle baby gang di centro a Perugia, indagini in corso

Baby gang Polizia locale Perugia identifica 21 giovani, 5 bevevano superalcolici in via dei Priori
ph troccoli

Caccia alle baby gang di centro a Perugia, indagini in corso

Il crescente fenomeno di violenza perpetrato da ragazzini rappresenta una preoccupazione sempre più marcata, soprattutto negli ultimi mesi. I casi di episodi violenti si sono intensificati, raggiungendo livelli di pericolosità che destano allarme. Questo problema si è manifestato anche a Perugia durante l’estate, con i carabinieri coinvolti in almeno due-tre indagini per affrontare e risolvere questa criticità. A parlare dell’argomento è il Messaggero dell’Umbria di oggi.

In particolare, il contesto delle giornate in cui il centro storico di Perugia era invaso dalla musica jazz e da decine di migliaia di persone ha messo in luce la presenza di almeno due-tre gruppi di ragazzini. Questi gruppi, invece di partecipare all’atmosfera festosa, hanno creato disagio e in alcuni casi si sono resi protagonisti di azioni violente. Durante quei giorni, si sono verificate risse tra diversi gruppi di giovani e atti di violenza ai danni dei coetanei. Addirittura, si è registrata una rapina ai danni di un ristoratore, che è stato assalito, derubato di una collana e di altri oggetti in oro da un gruppo di giovanissimi.

Questi episodi sembrano rappresentare un trend continuo anziché eventi isolati. È possibile che il processo di individuazione di questi gruppi violenti abbia già compiuto passi avanti, magari grazie a segnalazioni provenienti da residenti e commercianti. Questi attori potrebbero aver contribuito alle indagini condotte dai carabinieri, fornendo preziose informazioni sulle azioni e i comportamenti di questi ragazzini.


“Le ultime vicende di cronaca, che hanno visto protagoniste le baby gang, ci pongono una seria riflessione sulla necessità di prevenire simili fenomeni, che vedono sempre più gli adolescenti commettere, consapevolmente o inconsapevolmente, reati di una certa importanza”. A dirlo Vincenzo D’Acciò e Giacomo Massari, rispettivamente segretari regionale e provinciale del Siap Umbria e Perugia.

“È necessario un cambiamento culturale –  prosegue la nota stampa –, coinvolgendo tutti, a partire dai genitori, oltre agli stessi ragazzi facendoli comprendere quali possono essere le conseguenze relative alle loro azioni. Dall’altro lato è indispensabile un monitoraggio attraverso maggiori servizi mirati nei luoghi in cui si ritrovano questi giovani, che con i loro comportamenti spavaldi e gradassi, seminano il panico fra coetanei e residenti: via Cortonese, Pian di Massiano e al centro commerciale Il Gherlinda. Oltre a dotare di maggiori risorse umane chi principalmente ha il compito di investigare questa nuova realtà”.

“Ogni istituzione della società – concludono D’Acciò e Massari –, quindi, dalla famiglia alla scuola, dai servizi sociali del Comune alle forze dell’ordine, ha un ruolo fondamentale affinché i ragazzi capiscano come ci si debba comportare in comunità, rispettando le regole, il prossimo e i beni comuni. Solo unendo le forze e le competenze è possibile avere risultati concreti contro il fenomeno allarmante delle Baby gang”.

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