Botte a bimbo di 9 mesi per farlo camminare, le accuse della Procura alla madre

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Botte a bimbo di 9 mesi per farlo camminare, le accuse della Procura alla madre

Un bambino nigeriano, accompagnato il 15 maggio 2022 in ospedale in condizioni critiche, è stato vittima di maltrattamenti da parte della madre già cinque mesi prima dell’episodio che ha messo in pericolo la sua vita. È quanto emerge dalla ricostruzione effettuata dalla Procura, che sta conducendo indagini complesse sul caso e ha deciso di prolungarle di altri sei mesi a causa della particolare complessità delle stesse. Lo scrive oggi in Messaggero dell’Umbria in articolo a firma di Enzo Beretta.

Il piccolo, che aveva appena un anno di età, ha subito lesioni gravissime che hanno compromesso i suoi sensi e l’uso degli organi vitali. Secondo il pm Mara Pucci, la responsabilità di tali lesioni ricade su una coppia di amici della madre, che agivano come affidatari di fatto del minore.

La madre, al contrario, viene contestata per ipotesi di maltrattamenti e lesioni risalenti a quando il bambino aveva appena sette mesi o poco più. Secondo il capo di imputazione, la donna avrebbe maltrattato il bambino con reiterati strattonamenti, percosse e altre manifestazioni di violenza fisica, anche durante i tentativi ripetuti di indurlo a camminare precocemente rispetto all’età. Tali violenze, sottolinea il capo di imputazione, erano ingiustificabili e finalizzate a presunte finalità educative.

La Procura evidenzia che il bambino ha riportato diversi traumi e affezioni a causa di queste condotte dolose, sia accidentali che intenzionali. La madre avrebbe abbandonato il piccolo a se stesso, omettendo o ritardando le azioni necessarie per tutelarne la salute, mostrando un comportamento inerte e incompatibile con i doveri di cura e gli obblighi di protezione del minore. Ciò ha causato al bambino ingiustificabili sofferenze fisiche e lo ha esposto a un concreto pericolo per la propria incolumità, aggravando ulteriormente le sue condizioni.

Durante le indagini è emerso che a febbraio il bambino è stato oggetto di ripetuti colpi alla testa, al corpo, agli arti e ai piedi, mediante schiaffi, sculacciate e persino con una ciabatta.

Inoltre, la madre lo avrebbe scosso con forza e strattonato per le braccia nel tentativo ostinato di farlo camminare prematuramente su un tappetino di gomma. Si sono riscontrate anche ustioni bilaterali alle mani e fratture ripetute alle braccia, causate da strappamenti o torsioni che interessavano la cartilagine di accrescimento.

Il pm Mara Pucci ha definito “incongruente” la giustificazione fornita dalla madre riguardo alle prime lesioni riscontrate all’omero sinistro del bambino, attribuendole a meccanismi traumatici non coerenti con la sua età. Tale spiegazione ha sollevato sospetti tra il personale sanitario, che ha deciso di ricoverare il bambino per accertamenti e di attivare un protocollo di sorveglianza. I risultati hanno confermato i timori di un “Non accidental injury”, indicando un alto rischio per la vita del piccolo.

La Procura, consapevole della gravità dei fatti emersi e dell’importanza di fare piena luce sulla vicenda, continuerà le indagini per altri sei mesi al fine di raccogliere tutte le prove necessarie e giungere a una completa ricostruzione dei fatti

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