Bimba violentata a Magione: L’«orco» evade dai domiciliari, al Gip chiede di essere curato

Nuovi dettagli sconvolgenti sull'accusa di violenza sessuale su minore e pedopornografia

Bimba violentata a Magione: L’«orco» evade dai domiciliari

Bimba violentata a Magione: L’«orco» evade dai domiciliari, al Gip chiede di essere curato

Bimba violentata a Magione – Il 33enne G.P., attualmente agli arresti domiciliari per l’accusa di violenza sessuale su una bambina di sei anni in un campeggio di Magione, si è giustificato affermando di aver avuto mal di schiena e di essere uscito per una passeggiata. Questa spiegazione arriva in seguito alla scoperta di centinaia di immagini pedopornografiche nel suo telefono. La sua presenza nel campeggio è stata permessa grazie a un curriculum inventato che gli ha garantito il ruolo di animatore, consentendogli di lavorare con minori nonostante un divieto di avvicinamento ai bambini precedentemente imposto.

Secondo l’avvocato Stefano Migliorelli, la priorità ora è garantire le cure necessarie a all’indagato, descritto come un individuo con “disagio psicologico” che lotta con pulsioni incontrollabili. Il suo ingresso nel campeggio è stato facilitato da una presentazione ingannevole, dove si è spacciato per un professionista qualificato con esperienza internazionale. Tuttavia, la sua vera natura è emersa quando la bambina ha riferito al padre di essere stata vittima di un atto orribile da parte dell’uomo, costringendo la struttura a licenziarlo immediatamente.

La situazione è stata aggravata dalla scoperta di una denuncia pregressa per violenza sessuale su un’altra bambina nel 2020 ad Ancona, che ha portato a un divieto di avvicinamento a luoghi frequentati dai bimbi. Nonostante ciò, l’uomo è riuscito a ingannare il campeggio, che si è trovato coinvolto in questa terribile vicenda senza alcuna consapevolezza. Le indagini hanno anche rivelato la detenzione di materiale pedopornografico nel suo telefono, confermando ulteriormente il pericolo che rappresenta per la società.

La procura di Perugia ha richiesto gli arresti domiciliari, citando il pericolo di reiterazione criminosa e la personalità disturbata dell’indagato. Il giudice, Piercarlo Frabotta, ha ritenuto prioritario proteggere la pubblica sicurezza da un individuo che potrebbe non essere pienamente in grado di controllare le proprie azioni, nonostante la sua apparente lucidità. Durante l’interrogatorio di garanzia, il 33enne avrà la possibilità di difendersi dalle accuse, mentre la sua famiglia spera di ristabilire la verità dei fatti.

Questa terribile vicenda getta una luce sinistra sul sistema di controllo e sulle vulnerabilità che permettono a individui pericolosi di avere accesso a posizioni di fiducia con minori, rappresentando una grave minaccia per la sicurezza dei bambini.

La violenza sessuale su un minore è un reato molto grave. Secondo l’articolo 609 del codice penale italiano, chiunque commetta atti sessuali con un minore che non ha ancora compiuto 14 anni, o con un minore che non ha ancora compiuto 16 anni nei casi in cui il colpevole sia un genitore, tutore, convivente, o una persona legata al minore per motivi di cura, vigilanza, custodia, istruzione, viene punito con la reclusione da 3 a 6 anni.

Se il minore ha meno di 10 anni, vengono applicate le circostanze aggravanti previste dall’articolo 609 ter c.p. Inoltre, la pena viene aumentata se la violenza avviene in cambio di denaro o di qualsiasi altra utilità, anche solo promessa.

È importante notare che la legge italiana prevede una particolare circostanza aggravante quando la vittima di un’aggressione è un minore. Secondo il Codice penale 1, chi attenta alla vita o all’incolumità personale di un minorenne subisce un aumento di pena fino a un terzo.

Inoltre, nel caso di violenza sessuale commessa su un soggetto minorenne, la vittima può richiedere un risarcimento per i danni subiti.

1 Commento

  1. La violenza sessuale su un minore è un reato talmente grave che andrebbe punito con una pena ben più pesante dei 3/6 anni di reclusione. Tanto più se si tratta di violenza su bambini/e. Se l'”orco” ha un “disagio psicologico, con pulsioni incontrollabili” molto probabilmente commetterà ancora tale reato e quindi andrebbero prese “misure adeguate”.

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