Assalto, civile, all’assessore Luca Coletto dal Fronte del dissenso FOTO 📸

"La scienza dice che le mascherine non servono a niente, solo a nascondere le facce dei politici che non hanno la coscienza pulita" - risponde uno di loro

Assessore Coletto assalito dal Fronte del dissenso durante protesta

Assalto, civile, all’assessore Luca Coletto dal Fronte del dissenso

Assalto, civile, all’assessore della Sanità della Regione Umbra, Luca Coletto. Si è verificato martedì mattina a Perugia durante il presidio di protesta organizzato dal Fronte del dissenso Umbria. La manifestazione inizialmente prevista sotto Palazzo Cesaroni è stata spostata in piazza Italia.

“Devi darci una risposta caro assessore non è un buongiorno, ma è un cattivo giorno per te. Noi aspettiamo che ci dai una risposta caro Coletto” – gli hanno detto appena lo hanno fermato -.

“Ascoltateci, non ce ne andremo fino a quando non avremo risposte certe”. Questo è quello che hanno detto durante la manifestazione e ripetendo più volte che l’Assessore della Sanità della Regione Umbra ha per mesi evitato un tavolo di confronto con professionisti impegnati nel campo, che da mesi lo stanno invocando per affrontare i problemi. Ed oggi alcuni di loro lo hanno fermato proprio sotto il palazzo della Regione per cercare di parlare con lui.

Coletto ha risposto che domani vedrà il ministro e consegnerà le loro cose a lui, alla massima autorità. “Occorrono delle linee guida – hanno detto all’assessore -, anche il suo ruolo è importante. “Io sono con la scienza – ha detto Coletto – e domani parlerò con il ministro e mi auguro che risponda al più presto”. “La scienza dice che le mascherine non servono a niente, solo a nascondere le facce dei politici che non hanno la coscienza pulita” – risponde uno di loro, Luca Cirignoni.

“Noi al nostro assessore abbiamo chiesto un incontro per mettere a disposizione le nostre professionalità con le loro competenze, di intervenire a favore della collettività – dice l’avvocato Chiara Attala -. Noi portiamo esperienze concrete di cittadini che hanno trovato dei medici soli, oberati da responsabilità, senza evidenze scientifiche. Noi chiediamo all’assessore alla sanità di fare linee guida, protocolli, in primis per accertamenti pre-vaccinali per la tutela della salute del singolo, ma anche di carattere genetico ed aiutare i medici ad avere queste linee guida. Ma chiediamo di più – aggiunge l’avvocato – anche per il luogo di lavoro per prevenire la diffusione del virus. Aiutiamo i datori di lavoro a comprendere che questa finalità della normativa non si raggiunge attraverso la lettura di qr code del green pass, perché non ha una base scientifica. Lo è, invece, un test molecolare antigenico, ma anche uno di tipo salivare, meno invasivo che dà gli stessi risultati”.

Aspettavano una data per un incontro che alla fine, dopo tanto attendere, è arrivata. L’assessore incontrerà il comitato il prossimo 24 marzo 2022. 

Il super green pass è il problema principale. Chi non è vaccinato non ha il green pass è non potrà più lavorare. “Io lunedì prossimo non andrò a lavoro – dice un architetto di 50 anni, sospesa dallo studio dove lavora perché non ha il super green pass -. Sono molto arrabbiati con noi i nostri governanti – ha aggiunto durante il suo intervento pubblico in piazza – perché non pensavano che ci avrebbero tolto tutto e non cedevamo. Qui non si tratta di andare al ristorante a mangiare un piatto di spaghetti. Non abbiamo ceduto, ci siamo opposti alla loro dittatura. Non guardiamo negli altri paesi che c’è l’abbiamo qui in Italia”.

Era presente anche la consigliere regionale, Paola Fioroni, della Lega Umbria, che ha dichiarato: “Siamo arrivati a un punto tale, che se è vero che il 31 marzo verrà ritirata la situazione emergenziale da parte del governo, è ovvio che dobbiamo tornare a una situazione più libera ed aperta, sia per le nostre famiglie che per le attività commerciali che in questo momento sono ancora di più messe in ginocchio, anche a causa delle conseguenze di un evento bellico. Credo che siamo nella condizione di riaprire. Ad una crisi strutturale del nostro Paese si unisce oltre all’emergenza pandemica anche quella bellica, con un caro bollette e difficoltà al reperimento delle materie prime. Davanti a questa situazione bisognerà agire con forza e determinazione. La Lega ha fatto le sue proposte ed ovviamente anche per quanto riguarda le accise e l’iva. Attualmente è necessario che il governo si impegni in maniera importante stanziando dei fondi”.



 

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