Assalto alla lavanderia self di via Mario Angeloni a Fontivegge

Il declino sociale, sociologico e della sicurezza di un quartiere è cosa complessa

Assalto alla lavanderia self di via Mario Angeloni a Fontivegge

Assalto alla lavanderia self di via Mario Angeloni a Fontivegge

Sabato pomeriggio, intorno alle 19:30, la lavanderia self di via Mario Angeloni, sita nell’area di Fonteivegge a Perugia, è stata vittima di un brutale assalto. La proprietaria del locale, la signora titolare, ha subito danni significativi a causa di un’incursione all’interno del suo esercizio commerciale.

del Direttore, Marcello Migliosi

L’agente notturno Lorenzo Brunetti ha fornito ulteriori dettagli sull’accaduto, sottolineando che le telecamere di sorveglianza hanno ripreso due giovani sospetti, molto probabilmente frequentatori del portico nelle vicinanze, noto per essere un punto di ritrovo informale. Questo episodio di violenza è solo l’ultimo di una serie di eventi che stanno funestando l’intera area di Fonteivegge, includendo via Mario Angeloni e Piazza del Bacio, così come altre zone circostanti la Stazione Ferroviaria di Perugia.

Si tratta di una settimana da incubo per il quartiere, come riportato da Egle Priolo sul quotidiano Messaggero Umbria. Accoltellamenti, risse e furti stanno di nuovo spaventando residenti e commercianti, mentre ubriachi, drogati e criminali agiscono alla luce del sole. A queste problematiche si aggiungono i “resti del weekend”, con strade disseminate di cartoni pieni di bottiglie, nonostante i controlli e le multe. Questi episodi vengono immediatamente segnalati su Facebook, che è diventato un canale principale per denunce e lamentele dei cittadini.

Andrea Fais, portavoce del Progetto Fontivegge, ha evidenziato la crescente rabbia di coloro che vivono e lavorano tra via del Macello e via XX Settembre. L’arrivo dell’estate ha infiammato gli animi già instabili di coloro che disprezzano le leggi dello Stato, le norme comunali e le semplici regole di convivenza civile. La caratteristica comune di molti di questi comportamenti è l’alterazione psicofisica dei responsabili, spesso causata dall’ebbrezza o dall’uso di sostanze stupefacenti. Ancora più preoccupante è il fatto che molti crimini avvengono in pieno giorno, una tendenza ormai consolidata nel quartiere di Fonteivegge.

Il rappresentante del Progetto Fontivegge ha sottolineato che l’umore nel quartiere è sempre più fosco. Residenti e commercianti, inclusi numerosi stranieri regolari che vivono e lavorano onestamente, vivono quotidianamente sensazioni di paura, sconforto, delusione e impotenza di fronte alla diffusione di fenomeni chiaramente inaccettabili. Le responsabilità di questa situazione ricadono su più parti, coinvolgendo tutte le forze politiche, senza eccezioni. Le immagini che provengono dalla Francia, con i recenti disordini, non fanno che aumentare l’ansia nel quartiere di Fontivegge.

È importante sottolineare che, sebbene le situazioni possano essere diverse, molti cittadini attenti hanno fatto notare alcune similitudini tra i disordini che hanno colpito altri luoghi e quelli che hanno interessato, ad esempio, il centro città di Perugia nel recente fine settimana. Andrea Fais ha parlato di una politica lassista e di un declino inarrestabile del quartiere di Fontivegge, che residenti e commercianti da tempo cercano di contrastare.

Fais ha concluso affermando che il loro obiettivo non è chiedere l’intervento di una forza di polizia estrema, ma semplicemente tutelare i diritti dei cittadini, residenti, proprietari, lavoratori e contribuenti. Molte persone hanno investito nel quartiere nel corso degli anni, pagando le tasse, rispettando la legge e osservando le regole, compresa la raccolta differenziata porta a porta, che è stata completamente implementata anche a Fonteivegge. Ciò che si desidera è vivere in pace, tranquillità e sicurezza dopo anni di sofferenza e disagio.

Il declino sociale, sociologico e della sicurezza dei quartieri nelle città può essere influenzato da una serie di fattori complessi.

Una delle causte più grandi del declino di un quartiere può essere, genericamente, attribuito alla Disgregazione sociale: La disgregazione sociale è spesso un elemento chiave nel declino di un quartiere. Le dinamiche sociali, come la mancanza di coesione comunitaria, la frammentazione delle famiglie e l’isolamento sociale, possono portare a una diminuzione della qualità della vita e alla perdita di identità e senso di appartenenza.

Possibili soluzioni: Promuovere programmi e iniziative che favoriscano la partecipazione sociale e l’interazione tra i residenti, creando spazi comuni e promuovendo eventi culturali e ricreativi che favoriscano la coesione sociale.

Povertà e disoccupazione: La presenza diffusa di povertà e disoccupazione può alimentare il declino di un quartiere. La mancanza di opportunità economiche e di lavoro può portare alla marginalizzazione sociale, all’aumento della criminalità e all’abbandono delle infrastrutture.

Possibili soluzioni: Investire nella creazione di opportunità economiche, stimolando lo sviluppo imprenditoriale, incoraggiando l’istruzione e la formazione professionale, nonché promuovendo politiche di inclusione sociale e di sostegno all’occupazione.

Criminalità e insicurezza: L’alta incidenza della criminalità può minare la sicurezza e il benessere dei quartieri. La presenza diffusa di attività illegali, spaccio di droga, prostituzione, violenza e vandalismo contribuiscono alla paura e all’insicurezza dei residenti.

Possibili soluzioni: Potenziare le forze dell’ordine e migliorare l’efficacia delle politiche di sicurezza pubblica, adottare strategie di prevenzione del crimine basate sulla comunità, implementare sistemi di videosorveglianza e incoraggiare la collaborazione tra la polizia e i cittadini.

Mancanza di servizi e infrastrutture: La mancanza di servizi essenziali come trasporti pubblici efficienti, strutture sanitarie, scuole di qualità e aree verdi può contribuire al declino di un quartiere. La scarsa manutenzione delle infrastrutture esistenti può ulteriormente deteriorare la qualità della vita.

Possibili soluzioni: Investire nella riqualificazione urbana, migliorare le infrastrutture esistenti e garantire l’accesso a servizi di base. Promuovere la creazione di parchi, aree verdi e spazi pubblici che favoriscano lo sviluppo sociale e la qualità della vita.

Coinvolgimento politico e partecipazione dei cittadini: La mancanza di coinvolgimento politico e di partecipazione attiva dei cittadini può contribuire al declino dei quartieri. La scarsa rappresentanza politica, la mancanza di dialogo tra le istituzioni e la comunità e la mancanza di canali di comunicazione possono impedire lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni efficaci.

Possibili soluzioni: Favorire una maggiore partecipazione dei cittadini nei processi decisionali, promuovere la trasparenza e la responsabilità delle istituzioni, incoraggiare la formazione di associazioni di quartiere e creare spazi di dialogo tra la comunità e le autorità locali.

Queste sono solo alcune delle ragioni e delle possibili soluzioni legate al declino sociale, sociologico e della sicurezza dei quartieri delle città. La complessità di questi problemi richiede un approccio olistico e la collaborazione tra diversi attori, tra cui residenti, istituzioni locali, organizzazioni non profit e settore privato, al fine di promuovere una reale rinascita e un riscatto per questi quartieri.

Alla titolare del negozio di via Mario Angeloni sono arrivati messaggi di solidarietà da Lorenzo Brunetti e dall’assessore alla sicurezza del Comune di Perugia, Luca Merli.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*