Arrestato amministratore impresa manutenzioni in ospedali umbri

I consiglieri regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati (Movimento 5 Stelle) annunciano la presentazione di una interrogazione

Arrestato amministratore impresa manutenzioni in ospedali umbri

Arrestato amministratore impresa manutenzioni in ospedali umbri

I consiglieri regionali Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati (Movimento 5 Stelle) annunciano la presentazione di una interrogazione a risposta immediata (question time) con la quale chiedono all’Esecutivo di Palazzo Donini “se è a conoscenza delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’impresa vincitrice di un appalto, in Umbria, per la manutenzione delle apparecchiature mediche”.

Gli esponenti dell’opposizione domandano inoltre “se la Regione Umbria (attraverso i propri uffici, Umbria Salute o le altre aziende sanitarie ed ospedaliere), pur volendo rispettare la presunzione di non colpevolezza, ritenga opportuno svolgere ulteriori approfondimenti rispetto a tale procedura e alle imprese vincitrici, anche mediante eventuali azioni in auto-tutela, al fine di assicurarsi l’assoluta regolarità di ogni fase dei controlli e in modo da prevenire potenziali gravi rischi per le finanze pubbliche (decine di milioni di euro) e per la futura qualità del servizio sanitario regionale”.

Caso Piccolo Carro arriva a Roma, M5s conferenza al SenatoCarbonari e Liberati spiegano inoltre: “Da mesi cerchiamo approfondimenti in merito ad un appalto per 72 milioni di euro per la manutenzione delle apparecchiature mediche delle Asl 1 e 2, delle aziende ospedaliere di Perugia e Terni, gestito dalla Centrale Regionale Acquisti Sanità, Umbria Salute. Abbiamo chiesto invano la documentazione, che non ci è stata fornita.

Umbria Salute ha dapprima risposto di non essere tenuta a rispondere agli accessi agli atti dei consiglieri regionali poiché, non ritenendosi una partecipata della Regione Umbria, non sarebbe sottoposta all’obbligo di trasparenza di cui articolo 58 della Statuto della Regione, che obbliga le partecipate a garantire accesso agli atti ai consiglieri regionali al fine di poter svolgere un reale controllo sull’amministrazione.

In seguito Umbria Salute ‘per spirito di collaborazione istituzionale’ si è detta disposta a fornire la documentazione i base alla legge 241/1990 (accesso civico generalizzato), chiedendomi 700 euro. Pochi giorni fa Umbria Salute ha anche inviato un sollecito – aggiunge Carbonari – dicendo che dovrò pagare anche se non ritirerò i documenti.

Si tratta di una condotta che trovo estremamente offensiva del ruolo che rivesto, e che ritengo contraria alla legge e alla giurisprudenza, ma anche un pericoloso precedente.

Queste persone sembrano dimenticare, quando mostrano tale insofferenza verso i controlli, che stanno gestendo decine di milioni di euro pubblici del servizio sanitario regionale, non soldi privati. Sulla vicenda ho già chiesto un parere all’Anac”. I consiglieri concludono rimarcando che “secondo allarmanti notizie di stampa, a fine febbraio sarebbe stato arrestato l’ex amministratore delegato di una delle imprese vincitrici la procedura, con accuse pesantissime proprio in merito a presunte gare pilotate nell’ambito della sanità regionale in Trentino Alto Adige e nel resto d’Italia. Ciò che emergerebbe dall’inchiesta è molto allarmante, soprattutto considerando l’ostracismo e l’insofferenza che incontrano le nostre richieste di chiarimento da parte di Umbria Salute”.

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