Arrestati familiari vittima 🔴 [Video] violenza sessuale, tentativo persuasione a ritrattare

La Polizia di Stato ha arrestato quattro familiari di una giovane vittima

Arrestati familiari vittima violenza sessuale, tentativo di persuasione

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Arrestati familiari vittima – Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato, operante presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Palmi e supportata dal personale dell’UPGSP della Questura di Reggio Calabria, ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare. Questa azione, emessa dal Tribunale di Palmi, ha portato all’arresto domiciliare di quattro individui, due donne e due uomini. Sono accusati di violenza o minaccia per costringere a commettere reato ed intralcio alla giustizia, reati commessi in concorso tra loro.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi e diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti, è strettamente collegata alla recente “Operazione Masnada”. Quest’ultima ha portato all’identificazione di venti individui, alcuni dei quali minorenni, accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata nei confronti di due vittime minorenni. Alcuni degli accusati sono legati da parentela a vari esponenti di spicco delle cosche di ‘ndrangheta.

Durante le indagini, i poliziotti hanno scoperto numerosi e ripetuti episodi di vessazione subiti da una delle due giovani vittime da parte dei propri familiari. In particolare, il fratello, la sorella e i rispettivi compagni, contrari alla sua scelta di denunciare, hanno costantemente cercato di ostacolare la sua collaborazione con gli investigatori. Hanno tentato in vari modi di farle ritrattare quanto già dichiarato davanti all’Autorità Giudiziaria.

Tra i vari episodi accertati, gli indagati hanno invitato la ragazza a compiere gesti suicidari e hanno disattivato la sua scheda telefonica simulandone uno smarrimento. Inoltre, hanno cercato di costringerla a sottoporsi a una visita psichiatrica, con l’intento di ottenere una certificazione medica che attestasse la sua incapacità di intendere e di volere, rendendo così inutilizzabili e inattendibili le sue dichiarazioni.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono state effettuate perquisizioni personali e locali che hanno portato al sequestro di dispositivi elettronici, informatici e telefoni cellulari. Questa operazione dimostra l’impegno delle forze dell’ordine nel proteggere le vittime di violenza sessuale e nel garantire che la giustizia possa fare il suo corso.

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