Anziani morti per covid, badante indagata per omicidio colposo
Una badante ecuadoriana di 66 anni è indagata con l’accusa di omicidio colposo per la morte, poiché ritenuta responsabile di aver trasmesso il Covid a una coppia di anziani ultraottantenni che assisteva in un’abitazione della provincia di Perugia. Marito e moglie sono deceduti nel febbraio 2021 dopo essere stati ricoverati in ospedale per il coronavirus. In tutti e due i casi gli accertamenti medici hanno evidenziato la presenza di una polmonite interstiziale che nel giro di poco avrebbe portato al loro decesso per «arresto cardiocircolatorio».
La donna frequentava l’abitazione dei due anziani «benché avesse avuto un contatto con un familiare positivo al coronavirus» e «avesse proceduto ad effettuare un tampone molecolare senza attendere in quarantena il relativo esito». Stando a quanto riportano gli atti giudiziari la donna ha «cagionato la morte» dei due anziani e ha «contagiato» la figlia «incontrata all’interno della casa».
La badante indagata si era sottoposta il 29 gennaio 2021 al test molecolare, il cui responso è arrivato per email all’indirizzo di posta elettronica del figlio solamente il giorno dopo (il 29 era San Costanzo): positiva. Per questa ragione i sanitari le avevano impartito l’isolamento domiciliare. Nell’attesa di conoscere il risultato del test, però, l’ecuadoriana si era recata a casa degli anziani per prestare loro assistenza. Ed è in questo momento che, secondo la famiglia, assistita dall’avvocato Nicola Di Mario, avrebbe contagiato marito e moglie. Il primo ad avere i sintomi è stato l’uomo. Secondo i periti non è possibile stabilire con certezza un nesso tra la positività della badante e il contagio dell’anziano: non ci sarebbero i necessari tempi di incubazione.
La vicenda è approdata ieri mattina in tribunale. Sono stati sentiti dal giudice per le indagini preliminari Valerio D’Andria il medico legale Anna Maria Verdelli e l’infettivologo Daniele Rosignoli. Il pm ha chiesto al giudice delle indagini preliminari di procedere a una perizia medico legale con la formula dell’incidente probatorio.
Finita l’udienza il gip ha rimandato gli atti in Procura. Sarà il pm, quindi, a decidere se chiedere l’archiviazione del procedimento a carico di una badante di 66 anni o il suo rinvio a giudizio. La donna è assistita dall’avvocato Serena Brachetti.
roba da matti. e non mi riferisco di certo alla signora badante.