Aggressione violenta a barista anziano, l’aggressore di 37 anni resterà in carcere

Aggressione violenta a barista anziano, l'aggressore di 37 anni resterà in carcere

Aggressione violenta a barista anziano, l’aggressore di 37 anni resterà in carcere

Aggressione violenta – Un 37enne, cittadino italiano di origini brasiliane, rimarrà in carcere dopo essere stato accusato di aver brutalmente aggredito un noto barista 80enne in via Baglioni all’alba del 5 giugno. L’uomo – scrive Egle Priolo sul Messaggero Umbria di oggi – è attualmente sotto processo diretto, ma nel frattempo è stato trasferito dall’istituto penitenziario di Capanne a quello di Terni per ricevere trattamenti migliori.

L’uomo, con una sentenza ormai definitiva perché non appellata, è stato giudicato incapace di partecipare al processo, dopo la perizia psichiatrica dell’esperto Franco Simonucci che gli ha diagnosticato una schizofrenia cronica paranoide. A seguito di queste accuse, è stata disposta la libertà vigilata per due anni.

Durante l’udienza di ieri davanti al giudice Emma Avella, avrebbe dovuto essere ascoltato il dottor Simonucci per relazionare sulla consulenza effettuata per il primo processo, ma l’audizione è stata rinviata al 9 settembre.

Nel frattempo, il giudice ha ammesso il rito abbreviato, come richiesto dal legale dell’uomo, l’avvocato Dario Epifani, e l’acquisizione di tutta la documentazione del precedente procedimento.

Lo psichiatra – è scritto nel quotidiani  – ha sottolineato la pericolosità sociale dell’uomo, tanto da sostenere la necessità di una misura che contempli due anni di cura in un centro di salute mentale, con un supervisore che verifichi la sua reale partecipazione a un percorso di cura.

Per il caso di violenza sessuale, il giudice Natalia Giubilei ha deciso per il non luogo a procedere. Il 37enne è molto noto in centro storico per i suoi insulti ai commercianti e gli scatti violenti, spiegati ora con questa diagnosi.

Se Simonucci confermasse anche nella prossima udienza di settembre, potrebbe portare ad un altro proscioglimento per incapacità, ma con l’impegno a cercare una struttura che possa venire incontro al suo stato mentale e anche alla sicurezza di chi gli sta vicino.

Il tribunale e la difesa stanno già lavorando per trovare strutture idonee alla sua situazione, già conclamata ma esplosa all’alba di 40 giorni fa quando senza motivo, urlando di essere «Bin Laden», ha aggredito l’anziano barista a colpi di sedia sulla testa e sulla schiena, colpendolo anche in mezzo alle schegge della vetrina che aveva appena distrutto per accedere al bar in cui la vittima e sua moglie avevano provato a cercare riparo.

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