Aggressione mortale a Terni: Luca Bruschini muore dopo quattro mesi di agonia

L'imprenditore spoletino era stato aggredito nel piazzale della sua azienda

Omicidio volontario aggravato Luca Bruschini morto dopo 4 mesi

Aggressione mortale a Terni: Luca Bruschini muore dopo quattro mesi di agonia

Luca Bruschini, noto imprenditore di Spoleto, è deceduto ieri dopo una lunga battaglia contro le gravi ferite riportate in un’aggressione subita il 15 febbraio. Ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria di Terni, Bruschini ha lottato per la vita per oltre quattro mesi, ma alla fine le sue condizioni sono peggiorate, portando alla sua morte.

Bruschini, 40 anni, era co-gestore insieme al padre della Ternicolor di via Natta, una storica azienda di vernici e accessori per carrozzerie. L’aggressione è avvenuta proprio nel piazzale dell’azienda, per mano di un ex collaboratore di origine cubana e cittadinanza italiana residente e a Terni da molti anni. L’uomo ha aggredito Bruschini con un machete, colpendolo tre volte alla testa.

La sera del 15 febbraio, Bruschini stava lasciando la sua azienda con un collega quando è stato aggredito alle spalle. Subito soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale, l’imprenditore è stato ricoverato in condizioni critiche nel reparto di rianimazione. I familiari, insieme ai tanti che lo conoscevano e stimavano, hanno sperato che si potesse riprendere.

L’aggressore ha vagato per un’ora, gettando via l’arma usata nell’attacco e tornando poi a casa sua, nei pressi della stazione ferroviaria di Terni. Successivamente, ha deciso di consegnarsi ai carabinieri della caserma di via Radice, dichiarando: “Ho accoltellato un uomo, devo rispondere di quello che ho fatto”.

Durante l’interrogatorio affiancato dal suo avvocato Andrea Petrucci, ha alternato momenti di lucidità a fasi di delirio. Ha affermato di essersi sentito denigrato e diffamato, il che lo avrebbe portato a perdere il controllo e compiere il gesto estremo. L’accusa iniziale di tentato omicidio e porto di armi è ora destinata a diventare accusa di omicidio, vista la morte di Bruschini.

L’uomo aveva dato le dimissioni dalla Ternicolor il 9 febbraio, ritenendosi non apprezzato e perseguitato da alcuni membri dell’azienda. Questo stato di disagio psicologico e la rabbia accumulata lo hanno portato a pianificare e mettere in atto l’attacco contro Bruschini.

Luca Bruschini era una figura molto conosciuta e rispettata a Spoleto, dove viveva con i genitori. La comunità locale è in lutto per la sua tragica e prematura scomparsa. La salma dell’imprenditore è ora a disposizione della procura per ulteriori accertamenti. L’omicidio di Bruschini lascia un vuoto profondo in quanti lo conoscevano e stimavano, sottolineando ancora una volta l’assurdità della violenza che ha messo fine alla sua vita.

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