25 aprile a Foligno: Bori Vicinanza all’Anpi

"l’arroganza è di chi nega la piazza all’associazione dei partigiani e silenzia Bella Ciao"

25 aprile a Foligno, Bori, Vicinanza all’Anpi

“Vicinanza all’Anpi “F. Ciri” e sgomento nei confronti dei fatti accaduti nel corso delle celebrazioni del 25 aprile a Foligno, con l’associazione dei partigiani alla quale non solo non è stata data la possibilità di parlare dal palco, ma addirittura il banchetto dell’associazione è stato ‘delocalizzato’ al Corso Cavour, lontano dalla celebrazione ufficiale. Perplessità anche sulla mancata esibizione di una canzone simbolica come ‘Bella ciao’, non inclusa nel ‘protocollo’ ufficiale delle canzoni eseguite dalla Filarmonica di Belfiore”.


Ufficio stampa Pd Umbria


Così il segretario del Partito democratico dell’Umbria, Tommaso Bori, in merito alle situazioni relative a quello ai fatti che si sono verificati a Foligno nella giornata di ieri. “Che sia negata la presenza, attraverso un banchetto ufficiale, nella piazza principale della città ad un’associazione come l’Anpi, in occasione del 25 aprile, dopo che questa aveva presentato in tempo tutte le pratiche necessarie ci appare quantomai assurdo – spiega Bori – così come è grave il fatto che proprio un rappresentante dell’associazione non abbia avuto la possibilità di parlare dal palco, durante la deposizione di una lapide di fronte alla targa in memoria di alcuni partigiani. Che un canto come “Bella ciao”, la cui importanza ed attualità sono state riconosciute anche dal presidente della Repubblica Mattarella nel suo intervento del 25 aprile, non sia stato inserito nel Protocollo ufficiale appare il coronamento di una situazione davvero inaudita”.

“In questo caso – continua Bori – la replica del sindaco Zuccarini, che parla di ‘vergognosa provocazione’ in merito alla richiesta della presenza di Anpi in piazza, e di ‘atto di prepotenza’ quello di alcuni che hanno intonato ‘Bella ciao’ che lui non aveva ammesso nel protocollo, ci appaiono il vero gesto di prepotenza di questa triste vicenda che ci conferma la presenza, in Umbria, di una destra ideologica e oscurantista, incapace di far propri i valori della memoria e della Liberazione dal Nazifascismo. L’Umbria di Aldo Capitini e di San Francesco, l’Umbria delle 25mila persone in piazza per la pace domenica scorsa, merita ben altre ribalte”

1 Commento

  1. Piddini fate pace con il cervello, che mi sembra di ricordare figure ferocemente barbine nel corso dell’ ultimo 25 aprile. Non mi sembra che la piazza vi abbia accolto molto bene. Io mi sono limitato a pregare San Marco.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*