Riapertura del Teatro Pavone: Un Nuovo Inizio con Guarducci

Il teatro storico di Perugia si prepara per una rinascita, con la riapertura prevista per settembre sotto la guida di Eugenio Guarducci e la società Gioform srl.

Riapertura del Teatro Pavone: Un Nuovo Inizio con Guarducci

Riapertura del Teatro Pavone: Un Nuovo Inizio con Guarducci

Il Teatro Pavone, un gioiello storico di Perugia, si prepara per un nuovo capitolo della sua lunga storia. La società Gioform srl, guidata da Eugenio Guarducci e specializzata in eventi e allestimenti, è stata scelta dal Palazzo dei Priori per fornire i servizi e i materiali necessari per la riapertura del teatro.

Secondo una determina dirigenziale firmata dal dirigente dell’area Opere pubbliche Valerio Zepparelli, la riapertura potrebbe avvenire già a settembre o, al più tardi, entro dicembre. Successivamente, a partire da gennaio 2025, si prevede l’appalto dei lavori in attesa della redazione del progetto.

Il Teatro Pavone, situato in Piazza della Repubblica e risalente al 1717, è di proprietà della Pavone srl, composta da 53 soci, ciascuno dei quali detiene quote da 520 euro. Tra i soci figurano alcune delle famiglie più note della città, come Ansidei di Catrano, Conestabile della Staffa, Degli Oddi, Ranieri di Sorbello. Il Comune, a cui sono stati affidati i lavori, possiede due quote. Il teatro è chiuso definitivamente da quasi otto anni. I lavori sono iniziati nel 2016 con il primo stralcio e sono proseguiti nel 2019 con il secondo. Nel 2022, con 320 mila euro di fondi comunali, è stato finanziato il terzo stralcio.

Nell’ambito dell’appalto, i servizi e le forniture affidate a Gioform dal Comune riguardano tutte le parti tecniche relative al sistema di sollevamento delle luci e all’illuminotecnica del Teatro Pavone. Questo include 3 truss, 9 motori a doppio freno con catena, 9 elementi di carpenteria metallica, un monitor controller per la pavimentazione meccanizzata, 6 quinte nere e un fondale nero, 3 soffitti “cieli” neri, e la parte audio e service luci, con microfoni ad archetto e monitor da palco.

Infine, sono previsti tutti quei servizi, come lo smontaggio del sipario da parte di personale qualificato, gli interventi di pulizia o sartoria, o il riposizionamento dei quintaggi e cieli esistenti. L’importo complessivo, come scrive Cristiana Mapelli su il Messaggero di oggi, ammonta a poco più di 100mila euro, comprensivo di IVA, di oneri della sicurezza sulle spese generali, dei costi della manodopera e di quelli necessari per l’attuazione dei piani di sicurezza. Questa somma è prevista nel bilancio 2024-2026 del Palazzo dei Priori, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio messo a disposizione per l’intervento di ristrutturazione del Pavone.

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