UmbriaEnsemble in Chant du Ménestrel

Concerto nell'ambito della rassegna "Pietre che cantano2024 - Lo stigma del fuoco"

UmbriaEnsemble in Chant du Ménestrel  

Il concerto all’interno della rassegna musicale “Pietre che cantano2024 – Lo stigma del fuoco” si ispira direttamente al tema del corso di Filologia Romanza tenuto quest’anno dal prof. Carlo Pulsoni sulla lirica dei Trovatori.

Appuntamento con UmbriaEnsemble per venerdì 17 maggio ore 21:00 alla Basilica del Complesso Monumentale di San Pietro (Borgo XX Giugno) a Perugia. Un’interpretazione declinata nel suo versante musicale più tecnico e operativo, – perchè come si sa, se trovatori e trovieri – al di là della diversa lingua utilizzata per scrivere le loro liriche: d’oc i primi; d’oïl i secondi erano tutti nobili, appartenenti ad un ceto sociale elevato. Discendenza che si evince anche dai temi trattati nelle liriche, dall’amor cortese, ai temi cavallereschi, fino ai poemi epici.

Trovatori e trovieri componevano poesie, e l’etimologia dei loro nomi, uniti nella stessa radice, ce lo ricorda, ma chi con alacre umiltà diffondeva le loro opere abbattendo a suon di Musica e di versi, i confini non solo fisici delle cinte murarie medievali, contribuendo così alla nascita di un tessuto culturale ampio e condiviso, era una figura socialmente più modesta. Ma il cui valore non è mai ancora oggi abbastanza evidenziato, il menestrello, artista girovago non necessariamente erudito, ma curioso, dinamico, aperto e moderno nelle sue trasversali competenze.

 

UmbriaEnsemble in Chant du Ménestrel  

Protagonista ideale del concerto è  il menestrello, un soggetto ma anche oggetto di composizioni artistiche un enzima artistico che ha decisamente contribuito alla nascita di una cultura europea come oggi la conosciamo. Si deve infatti all’ opera dei menestrelli, nel loro continuo spostarsi da una corte all’altra, da un borgo all’altro, un importante contributo alla trasmissione e allo scambio di idee e pratiche tra persone di lingua e tradizioni diverse. Un contributo tanto più efficace ed immediato in quanto veicolato attraverso la fascinazione musicale e dunque godibile da tutte le classi sociali.

Il menestrellouna figura poetica idealizzata dalla cultura romantica.A questa immagine dell’artista medievale girovago fa riferimento il brano d’apertura del Concerto, il breve e appassionato Chant du Ménestrel op. 71 di Alexandre Glazunov per violoncello solista (M. Cecilia Berioli) ed archi, al quale fa seguito il monumentale Quintetto op. 115 in si minore per viola solista (Luca Ranieri) e archi (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, Violini; Chiara Mazzocchi, Viola; Lucio Esposito, Contrabbasso) di Johannes Brahms, canto del cigno di un gigante di quella cultura europea sbocciata tra le corde dei menestrelli e giunta, con l’ultimo capitolo della lunga stagione romantica, al suo lussureggiante, intensamente lirico, tramonto. Tenera filigrana che avvolge quasi in un abbraccio mille lunghissimi, ineguagliabili anni di cultura europea. Un solo battito di uno stesso cuore.

L’iniziativa è realizzata grazie a: MIC, Ministero della Cultura, Regione Umbria, Sviluppumbria, Università degli Studi di Perugia e con il sostegno dei fondi per il bando spettacoli dal vivo anno 2023 – PR-FESR 2021-2027. Az. 1.3.4.

Venerdì 17 Maggio, ore 21 – Abbazia di San Pietro, Borgo XX Giugno, Perugia
Chant du Ménestrel
UmbriaEnsemble
Musice di Alexandre Glazunov  e Johannes Brahms
Ingresso libero

Possibilità di parcheggio gratuito nel parcheggio della Fondazione Agraria a fianco della Basilica di San Pietro.

Maggiori informazioni: umbriaensemble.it

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